È primaveraaaaaaa, svegliatevi bambine. Cantava Alberto Rabagliati. Che, stando ai fatti, la sapeva lunga. Nonostante quel sorriso Kukident e quella mascagna improponibile.
Si avvicina la bella stagione. Ancora nascosta dietro qualche acquazzone, ma pronta più che mai a farsi sentire. A fiorire. In tutti i laghi e in tutti i luoghi, per buttar là un’altra citazione (tristissima).
E così ci si organizza. In vista dei mesi caldi che verranno. In prospettiva di un’estate che, si spera, sarà di ripresa. L’ennesima. Si torna perciò a parlare di turismo. Argomento croce e delizia della Tuscia. E lo si fa con uno dei tanti (troppi) esempi che i cugini toscani continuano a sbatterci in faccia.
Dunque. Prologo: da quanto tempo si dice che forse sarebbe il caso di tramutare in “linea verde” la temibile Roma nord? Probabilmente da prima che il Duce la realizzasse. Ma tant’è… L’assurda ferrovia continua a servire pochi e a far incazzare molti. Tempi di permanenza a bordo biblici. Fermate in non-luoghi che nemmeno compaiono più sulle cartine. Corse ridotte. Varie ed eventuali.
Perfetto. Come hanno affrontato la cosa oltre Acqupendente? Col cervello, logico. Il progetto da Nobel per la para-cultura si chiama “Treno letterario”. E si sintetizza in sei viaggi tra etruschi, antichi romani, i libri di Carlo Cassola e le suggestioni culturali. Il battesimo si è tenuto la scorsa domenica (con successo). Per le repliche c’è invece tempo fino a maggio.
E di cosa si tratta, entrando nello specifico? “Giornate dedicate alla riscoperta di luoghi lontani dal turismo di massa – spiega Simona Bellocci sul sito in toscana.it – ma di grande fascino paesaggistico. Un’iniziativa del portale Toscana libri, con il patrocinio di Regione e Comuni di Volterra e Cecina”.
Già, Volterra e Cecina saranno le due cittadine più importanti del pacchetto (poiché da lì a lì scorrono i binari). “I vagoni seguiranno un percorso dedicato a Cassola – ancora lei – che ha ambientato proprio nelle campagne segnate dall’itinerario alcuni dei suoi romanzi più famosi. Non mancheranno inoltre incursioni su etruschi e antichi romani”.
Altra domanda rosicona: come mai si è scelto di mettere in piedi questa cosa qua? “È un modo per creare nuovi percorsi adatti ai visitatori – stavolta parla Vincenzo Ceccarelli, assessore regionale ai trasporti – ma anche ai residenti che vogliono saperne di più sul loro territorio. Abbiamo riattivato alcuni tratti poco utilizzati nel quotidiano, ma di grande valore storico-culturale e sociale. Credo che lavorando su tale binomio potremo raggiungere buoni risultati in termini di promozione del territorio”.
A bordo delle carrozze saliranno via via anche musicisti, etruscologi, direttori di musei, archeologi, scrittori. La quota di partecipazione è di 22 euro a passeggero. E nessuno si lamenterà mai. Perché, se pensato nel modo giusto, anche viaggiare lenti può essere un piacere.