Civita di Bagnoregio e la valle dei Calanchi “Patrimonio mondiale dell’umanità”. La Giunta regionale del Lazio ha approvato nei giorni scorsi una delibera in tal senso (numero 84 dell’8 marzo), dando seguito nei fatti ad un appello lanciato qualche mese fa. Si tratta, nella sostanza, del primo passo istituzionale di un percorso che, sebbene lungo, potrebbe portare ad un riconoscimento davvero importante. Questa scelta nasce dalla consapevolezza che Civita, gioiello del paesaggio italiano, dovrebbe conoscere un monitoraggio continuo ed interventi strutturali di consolidamento con valenza metodica e programmata senza rincorrere l’urgenza. La decisione di chiedere il riconoscimento all’Unesco, condivisa peraltro dallo stesso Governo e da tante personalità della politica e della cultura, a cominciare dal Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, rappresenta una proiezione più ampia del problema a cui dedicare attenzione in modo congiunto e sistematico dalle Istituzioni.
Se da un lato ci si muove quindi con una campagna di sensibilizzazione, dall’altro la Regione non sta certo ferma visto che nei mesi scorsi sono state numerose sia le visite istituzionali da parte del presidente Zingaretti e dell’assessore Refrigeri che i sopralluoghi dei tecnici regionali. Tutto ciò ha portato ad un finanziamento di 850mila euro per la rupe tufacea che come noto, poggiando su un substrato argilloso, è soggetta a frane che minacciano la sicurezza del sito. Dobbiamo preservare la bellezza di questo sito è un simbolo unico del nostro patrimonio. Tra l’altro non siamo di fronte solo ad una battaglia culturale, ma anche economica: negli ultimi cinque anni Civita è stato il sito europeo che più ha incrementato i visitatori, generando valore aggiunto.
Enrico Panuzi
Presidente Sesta Commissione consiliare Regione Lazio