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Almadiani occupati? Tuscia in jazz va via

L'assessore Tonino Delli Iaconi spiega come mai la rassegna è migrata a Castiglione

La conferenza del 2014, con Delli Iaconi e Leali

La conferenza del 2014, con Delli Iaconi e Leali

Pure oggi suoniamo sulle stesse note. Quelle del Tuscia in jazz, chiaramente. Dopo la notizia dell’addio, la conseguente non polemica del direttore Italo Leali (che signore), il parere amichevole di Maurizio Ferri del Blitz, è bene ascoltare anche la voce del Comune. L’addetto a tali cose. Tonino Delli Iaconi, insomma.
“Normalmente Italo prima di Pasqua faceva una settimana di spettacoli e attività formativa”, attacca l’assessore alla Cultura. E questo però era noto a chiunque. Anche se tecnicamente concerti e seminari si svolgevano durante la Pasqua (in piena ottica promozional-turistica).
Ciò che invece piacerebbe sapere a tutti, o almeno a tutti quelli che stanno seguendo la vicenda, è per quale motivo la rassegna se ne va via da Viterbo. “Ancora non ci siamo sentiti telefonicamente – prosegue – ma credo che il primo motivo sia l’impossibilità di utilizzare gli Almadiani. La mostra degli Etruschi è andata per le lunghe, e quindi la sala è occupata”.
Ma veramente una cosa del genere fa saltare un contenitore di tale portata? “La mancanza di strutture è cronica in città – ancora lui – e non lo scopriamo certo ora”.
Già, ma proviamo a scavare ancora. “Penso che lo stesso direttore sia rimasto poco soddisfatto della programmazione amministrativa – aggiunge – tant’è che pure a Natale credevo facesse cose, invece no”. In realtà a Natale il Leali non Fausto ha messo su quattro date di gospel di tutto rispetto…
“Quest’anno vorrei risolvere certe dinamiche – spiega – fare un passo in avanti. Andremo a stipulare delle convenzioni quinquennali con i maggiori festival. Il bando esce a giorni. In modo tale che, in base a criteri di densità di pubblico e turismo, potremo tranquillizzare chi intende appunto convenzionarsi con noi”.
Che sia quindi un discorso di fondi? “Capisco bene che lavorare col Comune è difficile – specifica – si prende poco, e sempre a babbo morto. Però con le convenzioni snelliremo le pratiche. Della serie, ve li diamo tardi ma almeno siete sicuri che li prendete. Certo, ve li dovete anche meritare”.

Italo Leali, sold out nel salotto degli amici

Italo Leali, sold out nel salotto degli amici

Obiettivo? “L’obiettivo è la produttività. Le posizioni però non dovranno essere cristallizzate. Mi piacerebbe che alcuni attori uscissero ed entrassero dalla lista, si scambiassero. Significherebbe che se dovessero presentarci cose buone sarebbero premiati. Nel caso contrario invece perderebbero le agevolazioni”.
Conclusioni: tornerà mai il Tuscia in jazz in città? “Auspico un ritorno, logico – chiude Delli Iaconi – Italo ha qualità nei suoi calendari. Così come è bene recuperare il Tuscia Opera e altre realtà che soffrono. Gli introiti della tassa di soggiorno, addirittura 185mila euro, serviranno anche a questo”.
Nel frattempo comunque il Tuscia in jazz se ne è andato a Castiglione in Teverina, e noi non abbiamo ancora capito perché.

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