Era il 22 febbraio 1907 quando il generale Sir Robert Baden Powell, con l’intento di occuparsi dell’educazione e della formazione del carattere della gioventù inglese, diede vita ad un movimento apolitico, senza distinzioni di razza e religione, che pian piano si sarebbe diffuso in tutto il mondo: lo scoutismo. Sotto la spinta del proprio creatore, il movimento non tardò a varcare i confini inglesi e a diffondersi anche in Italia, prima con la Rei (Ragazzi esploratori italiani) poi con la Gei (Giovani esploratori italiani) durante il periodo del primo conflitto mondiale. Ancora oggi lo scoutismo è molto diffuso in Italia e anche nella nostra Tuscia con l’Agesci (Associazione guide e scouts cattolici italiani). Nel fine settimana più vicino al 22 febbraio di ogni anno, le guide e gli scout di tutto il mondo ricordano il compleanno del loro fondatore e della moglie Olave, che è stata capo mondiale della parte femminile dello stesso movimento.
L’appuntamento viene denominato “Thinking Day” e quest’anno si celebra domenica 21 prossima. Questa “giornata del pensiero” offre un’occasione ai ragazzi e alle ragazze di tutto il mondo che fanno parte del movimento, di approfondire temi importanti ed impegnarsi affinché le cose possano cambiare in meglio la realtà che li circonda. Le branche E/G (dai 12 ai 16 anni) e R/S (dai 16 ai 21 anni) della Zona Tuscia Agesci per l’edizione 2016 hanno voluto organizzare una giornata del pensiero diversa completamente diversa da quelle precedenti. Infatti, domenica, dalle 10 alle 12.30, è in programma un convegno di sensibilizzazione e prevenzione sull’uso di sostanze stupefacenti, intitolato “Vuoi trasgredire, non farti”, dedicato alla testimonianza di Giorgia Benusiglio, scrittrice del libro che porta il medesimo titolo.
L’autrice, nata a Milano nel 1982, all’età di 17 anni, è stata costretta ad un trapianto di fegato dopo aver assunto una piccola quantità di ecstasy che le ha messo a repentaglio la vita. Durante tutto il ricovero, ha giurato a se stessa che, se ne fosse uscita viva, avrebbe dedicato la sua vita a parlare ai ragazzi dei rischi legati alle droghe. E così è stato. Ha studiato, si è aggiornata, ha cercato di capire, ha voluto andare fino in fondo per avere sempre più un bagaglio culturale sull’argomento droga da portare in giro per le scuole. Lo scorso 9 gennaio, qui a Viterbo, ha ricevuto il premio “Maestro Fardo”, premio alla virtù civica e solidarietà, per il suo impegno giornaliero e per come educa alla vita contro le droghe, esempio e stimolo per centinaia di giovani. “Dal momento che – spiegano gli organizzatori – un’esperienza come quella capitata a Giorgia può succedere a qualunque adolescente che decida di passare una serata un po’ più ‘allegra’ del solito, si è deciso di aprire l’evento anche a coloro che non sono scout ma che vorranno sfruttare l’occasione per un confronto tra coetanei, per affrontare e discutere una problematica molto attuale e contestualizzata alle fasce d’età presenti, con spunti di riflessione e provocazione, forti e coinvolgenti”.