Le cose le fai, oppure non le fai. Se le fai tutto ok. Quando invece non le fai non puoi parlare, proprio perché non le fai. A volte però, per soccombere a questa mancanza, ci pensa il Fai. Con la “F” alta. Che poi sarebbe il Fondo ambiente italiano. Un’istituzione ramificata in tutto lo Stivale, che si occupa della diffusione e della promozione (e di diverse altre cosette) di quanto di buono abbiamo dal punto più alto a quello più basso della nazione.
E così il Fai si dà da fare anche a Viterbo. Organizzando una serie di incontri, un vero e proprio ciclo, denominato “Lo sguardo e l’oggetto”. Sottotitolo: “Dialoghi intorno all’arte, con l’intento di favorire una nuova e più consapevole fruizione del nostro patrimonio”, nel caso specifico il museale.
La partenza è prevista per domenica prossima. Alle 16, di dentro la Sala consiliare del Comune di Tarquinia. La delegazione locale, insieme alla fondazione Etruria Mater, in collaborazione con l’amministrazione tirrenica e la Soprintendenza archeologica del Lazio e dell’Etruria meridionale, sono liete di aprire le porte al pubblico per la chiacchierata “La tomba degli scudi e i Velka. Celebrazione di una dinastia famigliare nella Tarquinia aristocratica”. Inutile sottolineare l’importanza del sito e dei Velka (per chi non li conoscesse c’è sempre Wikipedia). Meglio descrivere invece il piacevole progetto.
“L’obiettivo è quello di facilitare la felice esperienza di avvicinarsi, di volta in volta, a una singola opera – spiega la capostipite Lorella Maneschi – guidato alla sua migliore comprensione da una narrazione rigorosa, sul piano scientifico, ma anche discorsiva ed intrigante”.
Il percorso, giunto alla sua terza edizione, sarà guidato dalla professoressa Donatella Gentili e dalla dottoressa Cristina Tomassetti. Con l’intento di contestualizzare l’analisi e la descrizione del manufatto (gli Scudi), attraverso il racconto delle vicende di una delle famiglie etrusche più importanti Etrusca: i Velka.
Dopo il dibattito l’evento si concluderà con la successiva visita dell’Ipogeo, nella necropoli locale.
Per quanti fossero interessati, al fine di poter meglio programmare il pacchetto, sarebbe utile conoscere per tempo il numero dei partecipanti. Ecco quindi un paio di pratici indirizzi: delegazione Fai Viterbo. Mail: delegazionefai.viterbo@fondoambiente.it. Recapito telefonico: 339 6823762 o 3383211260.