Che cos’è l’inerzia? In fisica, la definizione suona più o meno così: la capacità di un corpo di rimanere fermo o in moto uniforme, se non intervengono forze esterne a modificarne lo stato. Insomma, se una cosa sta ferma e nessuno lo sposta o non ci sono terremoti, rimane lì immobile per l’eternità. E questo vale vale anche se quella cosa si sta muovendo. Avete presente quando siete in ascensore e state salendo, chessò, al quinto piano? Beh, quando l’ascensore si fermerà, il corpo tenderà a fare un piccolo salto in alto. Perché? Perché appunto vuole permanere nel suo stato di moto, anche se non è uniforme. Ecco questa è l’inerzia. E che c’entra tutto questo col basket? C’entra nel senso che l’inerzia in campo cestistico si manifesta in quei momenti in cui tutto gira bene per una squadra e storto per l’altra. E infatti, quando butta male, si tenta di cambiare l’inerzia di una partita con un timeout, un cambio di difesa, semplicemente mettendo dentro qualche giocatore che possa dare qualcosa di diverso.
Beh, durante Terra di Tuscia – Palestrina, è accaduto inspiegabilmente il contrario. L’inerzia girava dalla parte dei viterbesi dopo il primo tempo. Fanciullo aveva trovato la chimica giusta con un quintetto pesante (in campo insieme Marsili, Marcante e Vignali), con Cianci o Andrea Meroi in regia, Peroni o Giancarli nel ruolo di guardia, Rovere pronto a dare il cambio ad uno dei lunghi. Al rientro sul parquet dall’intervallo lungo, ci si aspettava la conferma dei cinque che avevano chiuso in vantaggio di 5 lunghezze (32-27) la prima parte e invece il coach ha optato nuovamente per lo starting five di sempre. E così l’inerzia della partita è passata dalla parte degli ospiti, che peraltro costituiscono squadra di un’altra categoria e che dispone di qualità ben superiori alla media. Ma a spezzare definitivamente gli equilibri ci si sono messi anche i due arbitri, Semenzato e De Biase, con scelte incomprensibili attraverso le quali hanno permesso alla difesa ospite ogni tipo di angheria: imperdonabile un fallo non fischiato ai danni di Marcante, letteralmente buttato a terra (e non è cosa affatto facile…) mentre concludeva a canestro con De Biase a meno di mezzo metro. Sintesi numerica: 2 falli fischiati a Palestrina in tutto il terzo quarto… E infine, a far girare completamente la partita, si è messo pure un canestro a fil della penultima sirena di Rischia, con palla lanciata verso il tabellone da poco oltre metà campo. Un tiro della disperazione che invece incredibilmente ha infilato il canestro.
Copione completato e inerzia saldamente nelle mani degli ospiti. Detto tutto questo, va sottolineato che la Stella Azzurra ha giocato una signora partita, onorando il basket e mettendo in difficoltà avversari decisamente più quotati, e che probabilmente Palestrina avrebbe ugualmente vinto anche senza le “violenze” di vario genere perpetrate ai danni dell’inerzia.
Migliori & peggiori
Vignali 8: all’esordio in casa, entra in campa e spacca subito la partita. Considerarlo solo un ricambio per i lunghi è decisamente limitativo. Chiude con 15 punti (3 su 3 nelle bombe) e 7 rimbalzi, Si disunisce solo nel finale a spaghetti già quasi pronti per essere scolati
Cianci 7: ci mette il cuore e anche di più. Le cose migliori si vedono con lui in regia
Meroi 6: fa la sua parte, andando a difendere duro su qualunque umano si muova dalle sue parti
Giancarli 6: qualche timido segnale di risveglio. Meglio da guardia che da play
Peroni 7: un mastino che non si ferma mai e che va a mordere senza tregua. Una pecca? Solo 1 su 8 da tre
Marsili 7,5: se la deve vedere con clienti piuttosto ostici. Se la cava con parecchio onore, risultando alla fine il più prolifico con 16 punti in carniere, conditi anche da 8 rimbalzi (4 offensivi)
Mathlouthi 5: conferma di attraversare un momento negativo. Tre falli nei primi 5′ del terzo quarto ne sanciscono la serata assai poco ispirata
Rovere 6,5: forse meritava qualche minuto in più e comunque il suo lo fa, e anche bene
Marcante 7: è il primo a dare la scossa dopo un inizio balbettante da parte della squadra. Sempre presente e sempre incisivo. Si innervosisce e perde lucidità di fronte alle astruse decisioni arbitrali
Coach Fanciullo 5,5: va ribadito che probabilmente Palestrina avrebbe ugualmente vinto, ma perché dopo l’intervallo non insistere, almeno inizialmente, con il quintetto che stava dando più fastidio agli ospiti?
Gli arbitri De Biase e Semenzato 4: spocchiosi e incapaci. Si può anche arbitrare male, perché le brutte serate capitano a tutti anche a chi deve dirigere, ma quello che più indispettisce è la mancata applicazione di un metro di giudizio uniforme nel bene e nel male. I peggiori in campo. Nettamente.