Dal Comitato “Non ce la beviamo”, riceviamo e pubblichiamo:
“Leggiamo dai giornali che Talete, dal prossimo mese, dovrebbe prendere in carico i dearsenificatori ed effettuare direttamente la manutenzione a fronte di un corrispettivo di 14 milioni di euro che la Regione Lazio erogherà alla Società idrica viterbese in tre tranches, mentre un milione di euro sarebbe destinato a recupero di morosità.
Sono due le nostre preoccupazioni:
1) per la manutenzione dei dearsenificatori occorre personale qualificato; a noi risulta che, nonostante sia stato previsto un apposito piano di formazione, il personale di Talete non abbia ancora partecipato ad alcun corso di formazione. Ci domandiamo quindi se esista la professionalità per gestire una così delicata faccenda. Auspicandoci di non dover tornare allo stato di emergenza con valori di arsenico sopra i limiti, anticipiamo già la richiesta alla Asl di analisi settimanali sia chimiche che batteriologiche sull’acqua che viene erogata dai nostri rubinetti.
2) da quanto si apprende dagli organi di stampa, inoltre, la drammatica situazione debitoria della società idrica viterbese avrebbe già in precedenza causato il pignoramento del conto corrente di Talete da parte di Heracom, fornitore d’energia elettrica. Chi ci assicura, quindi, che l’accreditamento di questi 15 milioni di euro tramite aperture di credito a favore di Talete non risvegli l’appetito dei fornitori insoddisfatti e causino ulteriori pignoramenti di fondi?
Sarebbe il colmo: né acqua potabile, né soldi.
Chiediamo, quindi, a tutte le Istituzioni a partire dalla Regione per finire ai Comuni soci della società idrica insieme alla Provincia di Viterbo di valutare bene la situazione, perché i cittadini sono stanchi di buttare via soldi pubblici e di pagare care le bollette senza ricevere un servizio adeguato”.