La certezza è che nella nuova programmazione il premio aumenta, passando da 55mila euro fino a un massimo di 70mila. Il resto si conoscerà alla pubblicazione del bando prevista, sembra, per fine mese. Il premio per il primo insediamento che il Piano di sviluppo rurale assegna ai giovani che avviano nuove aziende è un incentivo formidabile al ricambio generazionale in agricoltura. Lo è stato certamente nei sette anni della precedente programmazione (2007/2014) con la nascita, nel Lazio, di 1.544 nuove attività guidate da imprenditori under 40. Di queste, 325 hanno visto la luce a Roma, 396 a Viterbo, 174 a Rieti, 307 a Latina e 342 a Frosinone. Aziende diverse, concepite per produzioni diversificate, ma inevitabilmente condizionate dalla vocazione territoriale.
“La sensazione è che da qui al 2020 faremo ancora meglio e che terremo a battesimo – dice il presidente della Coldiretti di Viterbo, Mauro Pacifici – un numero ancora più consistente di nuove aziende avviate da giovani viterbesi. Certo, il premio è una motivazione non indifferente, ma i ragazzi che nella nostra provincia scelgono di investire in agricoltura lo fanno per una consapevole scelta di vita, spesso per la passione di creare qualcosa di nuovo dal nulla”. La Coldiretti auspica, tra l’altro, che vengano in qualche modo rimessi in gioco, con la nuova programmazione, anche i 250 giovani le cui domande furono dichiarate ammissibili, ma non finanziabili per carenza di fondi e che oggi sono decaduti dalla possibilità di presentare richiesta di premio per primo insediamento. “Le opportunità del nuovo Psr vanno sfruttate per intero. “Le strutture territoriali – conclude Ermanno Mazzetti, direttore della Coldiretti di Viterbo – hanno avviato una capillare campagna informativa per diffondere tra i giovani la conoscenza delle misure che, declinate nei bandi, si tradurranno nei prossimi mesi in preziosi sostegni finanziari per sviluppare progettualità imprenditoriali agricole originali e innovative”.