Questo è un mestiere, anzi una professione, che non conosce crisi. E nell’Italia di oggi, dove si fa una tremenda fatica a trovare lavoro, offre subito a ragazzi di 17 anni sbocchi occupazionali seri e concreti. E dunque non è affatto retorico festeggiare un anniversario significativo come i 35 anni di attività della Scuola Alberghiera della Provincia, nata esattamente l’1 dicembre del 1980 con la direzione di Lario Pinzaferri, storico creatore prima e a lungo responsabile della struttura poi (ieri assente per un problema di natura fisica). Oggi, l’istituto ha trovato casa in un’ala dell’Itis Leonardo da Vinci, dopo che inizialmente aveva operato presso l’Hotel Salus, poi all’Albergo Primavera al quartiere Santa Barbara e successivamente al ristorante Aquilanti a La Quercia.
In occasione la festa ci sono proprio tutti: l’attuale dirigente Giuliana Aquilani, la direttrice Franca Piermartini, il maitre Claudio Sarti (che si commuove a più riprese nel ricordare il lungo cammino percorso), ex docenti e insegnanti attuali, gli sponsor, allievi di oggi e di ieri. Tutti insieme per celebrare un’eccellenza del sistema scolastico viterbese: già, perché non solo si impara a diventare chef o operatori del servizio in sala, ma i ragazzi studiano le materie come tutti le materie tradizionali per avere una preparazione la più completa possibile. “Al termine dei tre anni di corso – sottolinea la dottoressa Aquilani – si ottiene una qualifica spendibile a livello europeo. I nostri ragazzi trovano lavoro in ogni tipo di struttura ricettiva; molti di loro stanno girando il mondo, mano a mano che la loro qualificazione aumenta”. Qualcuno ha davvero sfondato come Danilo Ciavattini, chef che da tre anni è decorato con una stella Michelin e che, dopo aver lavorato a Viterbo, è stato fino a qualche tempo fa all’Enoteca La Torre a Roma. E ancora Agostino Musichini, primo barman all’Hotel de Russie di Roma (un albergo con così tante stelle, che non bastano le dita di una mano per contarle…). “Sono il nostro orgoglio – commenta Claudio Sarti – perché dimostrano che il nostro lavoro dà frutti importanti”.
Ma i veri protagonisti della giornata sono gli attuali alunni che, sotto la guida degli insegnanti, preparano un pranzo semplice, ma decisamente gustoso per celebrare i 35 anni della loro scuola. In cucina si danno da fare con gli spaghettoni acqua e farina con salmone (affumicato da loro stessi, ma lo chef insegnante si guarda bene dal rivelare il segreto…); e poi trancio di pescatrice con lardo, melanzana e pomodorini confit, quindi il dolce. In apertura aperitivi e cocktail con stuzzichini vari, tutti da gustare. Importante il gemellaggio con la Scuola alberghiera di Berlino (5mila allievi): ”Quando andammo su, per un’ospitata che poi ricambiammo al castello di Proceno – ricorda Giuliana Aquilani – ci chiesero espressamente di cucinare la porchetta…’’. “Il nostro angolo – aggiunge orgogliosamente Claudio Sarti – fu il più visitato. E c’erano scuole di tutto il mondo…”. In sala si danno da fare i ragazzi del corso preposto alla formazione di questa attività: servono con garbo, perché il mestiere lo hanno già imparato e sono ormai pronti per conseguire l’attestato e potersi così inserire nel mondo del lavoro. “Voi siete – sottolinea il presidente della Provincia Mauro Mazzola – uno spicchio di qualità nella nostra terra. Ci sono vecchie professioni che cominciano a sparire. Questa no: qui il livello è alto, il contatto col territorio costante, la ricerca e la sperimentazione sempre cercata. E così i ragazzi si approcciano nel modo migliore al mondo del lavoro e, se vogliamo, alla vita”. Va aggiunto che attualmente sono circa 150 gli allievi per i tre anni di corso e che le iscrizioni (che non prevedono il pagamento di tasse) per il prossimo anno scolastico sono già in numero abbastanza elevato.
Una delle caratteristiche essenziali della Scuola Alberghiera viterbese è costituita dalle fase pratica, che è corposa in ogni anno di corso. Circa un terzo della programmazione scolastica viene dedicata, infatti, al lavoro sul campo: in cucina e in sala. Non solo, ma per gli studenti del terzo anno è previsto anche, prima degli esami finali, uno stage di due mesi in strutture convenzionate.
Il pranzo corre piacevole e veloce, ma arriva anche il momento delle premiazioni. Ricevono l’attestato Cristian Silvestro, Eva Pierotti, Pietro Raspini, Andrea Andreocci, Alessandro Pireddu, Manuel Gavazzi, Danilo Ciavattini, Silvia Tomassetti, Mauro Baffo, Eleonora Manini. Gino Lupo, i maitre Claudio Sarti e Raffaele Rosio, gli chef Dario Tramontana e Fabio Sabatini. Una bella cerimonia, semplice ma significativa. Lunga vita all’Alberghiero.