Ore 8.30, rassegna stampa. Alle elezioni in Iran s’impongono nettamente i Moderati e Riformisti. Già pronto il candidato come prossimo ayatollah: si chiama Al-Fioronhi.
Ore 9 La vittoria dei Moderati e riformisti non sarebbe piaciuta a sette esponenti del Partito della Rivoluzione, i quali avrebbero minacciato di andare dal notaio, o – alla peggio – da un venditore di tappeti.
Ore 11 Alpinismo. Dopo aver scalato il Nanga Parbat nella stagione invernale, Simone Moro prepara l’ennesima impresa impossibile: percorrere la Cimina riuscendo a schivare tutte le buche.
Ore 13 Dopo la bocciatura da parte del Comune del referendum sull’acqua pubblica, il Comitato non ce la beviamo torna alla carica, proponendo una consultazione popolare su due quesiti. Il primo: ”Il Martini va agitato o mescolato?”. Il secondo: ”L’oliva ci va o no?”. Contestualmente, alla presidenza del gruppo è stato eletto un tale Bond, James Bond.
Ore 13.01 Secca la risposta da Palazzo dei priori: ”Burp”.
Ore 16.45 La Viterbese vince il derby col Grosseto sotto una pioggia incessante. Pronto il titolo dei giornali: ”Cielo a catinelle, derby alle pecorelle” (di Camilli).
Ore 17 Milano. Dopo aver ascoltato per la trecentomillesima volta in tre giorni la parola ”petaloso”, il corpo di Umberto Eco prende di nuovo vita, si alza, imbraccia un kalashnikov e cerca di sterminare tutte le maestre pseudoprogressiste della scuola italiana. Poi si dirige verso Palazzo Chigi. Polemiche.
Ore 22 Leonardo Bonucci segna il gol del vantaggio della Juventus sull’Inter. Dal labiale estratto dalle immagini televisive, pare che il difensore abbia esultato gridando ”Stepchild adoption”, un urlo tribale di certe tribù neocentriste dell’Africa orientale.
La frase della settimana. ”Io credo che il Comune debba stare vicino a questa bella realtà come la Viterbese. Perciò dico al sindaco: Leonardo, essi presente”. (Il delegato provinciale della Figc Renzo Lucarini ai microfoni di Diretta sport. Si scherza, Renzo…)