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Fondazione Oltre noi, ok il giorno è giusto

Oggi, con la firma davanti al notaio, la nascita ufficiale della onlus viterbese

Maurizio Casciani, presidente di "Oltre noi"

Maurizio Casciani, presidente di “Oltre noi”

Ci siamo. Con meno di due mesi di ritardo sui tempi previsti (che conoscendo come vanno le cose in Italia è davvero un’inezia) oggi davanti al notaio nasce la Fondazione Oltre noi, la onlus che si prefigge l’obiettivo di creare le condizioni affinché possano continuare a vivere una vita dignitosa e senza problemi le persone affette da disabilità psichiche e o fisiche che, alla scomparsa dei genitori o dei parenti che di loro si occupano, rischierebbero di trovarsi senza assistenza e/o sostegno. Un cammino faticoso, per certi versi anche tortuoso (le strade della burocrazia nell’italico Stivale sono davvero infinite…) e decisamente costoso perché le normative prevedono che i soci fondatori versino la bellezza di cinquantamila euro a fondo perduto per poter soltanto partire. Cifra consistente, recuperata euro dopo euro attraverso le tante iniziative di solidarietà che si sono susseguite nell’arco di quasi due anni. Decisivo, a questo proposito, è stato il sostegno offerto da Viterbo con Amore che, attraverso la campagna dello scorso, ha destinato parte dei proventi proprio alla Fondazione Oltre noi.

Raggiante Maurizio Casciani, uno dei papà che maggiormente si è battuto per tagliare il traguardo. “Ce l’abbiamo fatta – afferma con un pizzico di commozione -. Ormai non ci dovrebbero essere più ostacoli per apporre la firma sull’atto costitutivo. E’ un passaggio fondamentale perché in questo modo la Fondazione assume una veste giuridica stabile e riconosciuta che consentirà di poter operare con ancora maggiore incisività. I progetti su cui stiamo lavorando da tempo sono tanti e tutti ugualmente importanti. Adesso, esaurita la parte per così dire burocratica, continueremo ad operare con ancora maggiore entusiasmo”.

Intanto, dall’onorevole Alessandro Mazzoli arriva un’altra buona notizia che dà ulteriore spinta alle iniziative viterbesi. Si tratta dell’approvazione, da parte della Camera della “legge che assicura il futuro dei disabili quando rimarranno soli, ma rende anche migliore la vita dei genitori che fino ad oggi avevano l’angoscia di quale destino sarebbe capito ai propri figli dopo di loro – spiega il deputato dem -. Il 4 febbraio è stato una bellissima giornata per le famiglie, per le associazioni e le fondazioni impegnate nel sociale e nel campo delle disabilità. Il provvedimento, denominato “Dopo di noi”, ora passa al vaglio del Senato. “Le risorse finanziarie che serviranno per il sostegno di migliaia di persone sono già disponibili perché – aggiunge Mazzoli – nella legge di stabilità 2016 erano stati previsti 90 milioni di euro che si aggiungono agli oltre 400 milioni stanziati nel fondo per la non autosufficienza”.

Il comitato promotore della Fondazione Oltre noi

Il comitato promotore della Fondazione Oltre noi

Il testo unificato è composto da dieci articoli e ha l’obiettivo di evitare la “sanitarizzazione” dei casi più gravi nel momento in cui vengono a mancare i parenti che li hanno seguiti, consentendo loro di continuare a vivere nelle proprie case o in case-famiglia. “La legge – spiega il deputato dem – va incontro al desiderio dei genitori di assicurare al proprio figlio tutte le cure e l’assistenza di cui necessita dopo la loro morte e di veder garantiti quei progetti di vita costruiti negli anni, finora realizzati solo grazie agli sforzi delle famiglie. Da oggi alle persone con disabilità viene assicurata una continuità qualitativa di vita. Si tratta di una piccola rivoluzione copernicana nelle politiche sociali”. ll provvedimento si pone l’obiettivo di corrispondere a uno degli impegni contenuti nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, in particolare laddove si riferisce al diritto di scegliere liberamente, sulla base del principio di uguaglianza, dove e con chi vivere, e quindi non essere obbligati a vivere in una particolare sistemazione, come purtroppo ancora oggi avviene con il ricorso alle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali).

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