Arriva Caffeina. No, non avete sbagliato mese anche se è vero che non ci sono più le stagioni di una volta. E non è neppure un anticipo rispetto alle canoniche date di inizio estate. E’ semplicemente qualcosa di più e di diverso, che nasce dalla concomitanza con il Giubileo straordinario e che ambisce comunque a diventare la prima tappa di un appuntamento fisso. E’ “Jubilate”, un contenitore ricchissimo (secondo le migliori tradizioni della banda di Filippo Rossi e Andrea Baffo) nel quale ci sono il teatro e la letteratura, i dibattiti e l’arte, la musica e i libri. “Si tratta – chiarisce il vescovo Lino Fumagalli – di un menu alla carta in cui ognuno può prendere quello che vuole. L’obiettivo però è comune a tutti: uno stimolo a diventare protagonisti della nostra epoca. In una comunità come la nostra che, in questo periodo, non dico che va in letargo, ma che un po’ tende a prender sonno, ecco che ci è sembrato opportuno stimolare la ‘fatica del pensare’, come diceva Papa Paolo VI”.
Insomma, l’idea nasce da Caffeina, ma i protagonisti che hanno contribuito sono diversi e tutti ugualmente importanti: la diocesi di Viterbo (che mette a disposizione il Palazzo dei Papi dove si svolgeranno molti degli appuntamenti previsti: saranno coinvolte anche alcune parrocchie), l’amministrazione comunale, la Fondazione Carivit. “Abbiamo saputo fare rete”, chiosa l’assessore ai grandi eventi Giacomo Barelli. “Uno stimolo e una proposta per la città – aggiunge il collega alla cultura Antonio Delli Iaconi – ma non intendiamo fermarci, perché il Giubileo dura altri 8 mesi e quindi c’è la possibilità di fare altro. Anzi siamo aperti ad ascoltare proposte e contributi”.
Vale quindi la pena addentrarsi nel programma per scoprire che si comincia il 3 marzo con la presentazione del libro dedicato a monsignor Fiorino Tagliaferri, indimenticato vescovo di Viterbo; e poi appuntamenti teatrali (ci saranno Moni Ovadia e Amanda Sandrelli), dibattiti (da non perdere quello con il medievalista Franco Cardini e l’altro con monsignor Vincenzo Paglia), alla grande musica con il concerto della domenica di Pasqua nella Cattedrale di San Lorenzo e con “La petite messe solennelle” di Gioacchino Rossini di domenica 20, curato dall’Associazione XXI secolo (presidente Giuliano Nisi) e dalla Camerata Polifonica (presidente Antonio Maltese) che quest’anno festeggia il cinquantesimo anniversario della fondazione. Ancora il dialogo a tre voci di domenica 13 marzo sul tema della “cura della casa comune” con monsignor Filippo Santoro (arcivescovo di Taranto), Izzedin Eizir (presidente dell’Unione della comunità islamiche d’Italia) e il contributo video di Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma. Ce n’è, come si può notare, davvero per tutti i gusti ma le proposte sono tante, anche più di una al giorno e tutte rigorosamente gratuite.
“Tre sono le caratteristiche essenziali – interviene don Luigi Fabbri, vicario generale della diocesi – che mi piace sottolineare. I contenuti, che sono di qualità e che affrontano temi e valori sui quali tutti possono convergere al di là delle convinzioni personali; le modalità attraverso cui vari soggetti hanno contribuito al raggiungimento dell’obiettivo; la poliedricità della proposta che peraltro rientra nello stile di Caffeina”. “E’ la prima volta – spiega il neo presidente della Fondazione Andrea Baffo – che si fa qualcosa del genere a Viterbo. Ciò è stato possibile grazie alla collaborazione attiva di vari soggetti: l’Azione Cattolica, il Sodalizio Facchini di Santa Rosa, Quartieri dell’Arte. Insieme a loro un gruppo di sponsor privati: Banca di credito cooperativo di Roma, Banca di Viterbo, Terme dei Papi. Il ‘sonno’ di una città si sveglia in tanti modi e questa prima edizione ha l’obiettivo di diventare un appuntamento fisso”. E che le ambizioni siano ampie lo dimostra anche il fatto che “Jubilate” fra qualche giorno sarà presentato a Roma, cioè la sede dove arrivano pellegrini da ogni angolo di mondo.
Chiude il sindaco Leonardo Michelini: “Nel 2000 il Giubileo fu vissuto soprattutto nel centro della cristianità; oggi, sotto l’impulso di Papa Francesco, l’appuntamento giubilare diventa per così dire diffuso. E noi, come abbiamo già fatto con l’Expo, cerchiamo di intercettare e di intervenire. Perché Viterbo deve essere una realtà aperta che possa e sappia affrontare il futuro senza timore”.
Scaldate i motori, si parte fra qualche giorno. E sarà la solita lunga cavalcata nell a quale, a volte, si farò fatica a scegliere. Meglio così.