L’immagine è quella dell’uomo solo al comando. Giacomo Barelli in Sala d’Ercole in perfetta solitudine seduto tra i banchi riservati a sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. E che sarà mai successo di così importante per convocare un incontro praticamente ad horas? La faccenda è importante perché c’è da chiarire la vienda del Cinema Teatro Genio, rientrato nel pieno possesso del comune di Viterbo che lo aveva affittato anni fa ad una società che si era impegnata a rilanciare l’attività della storica e centralissima struttura, la più capiente peraltro in città con i suoi 800 posti a sedere (più di quelli del Teatro dell’Unione, tanto per intendersi).
E allora si parte dai debiti accumulati dalla TeatroGenio srl nel corso del tempo. “Non è stato mai pagato – chiarisce l’assessore – l’affitto di mille euro al mese a suo tempo stabilito e sancito dal contratto con la precedente amministrazione. Al 31 dicembre tale debito ammonta esattamente a 71.122,56 euro, ai quali vanno aggiunti altri 34.735,76 euro per Tasi e Tarsu non versate”. In tutto, fanno poco meno di 105 euri che l’amministrazione “aveva il dovere, prima il diritto, di recuperare”, chiarisce Barelli. “Ci siamo comportati – spiega – come un buon padre di famiglia che a fronte di un mancato incasso per un bene dato in affitto, cerca non solo di recuperare quelle cifre, ma anche di tornare in possesso di quell’immobile. E’ un atto dovuto imposto dalla legge”.
Quindi, niente soldi in cassa, struttura abbandonata a se stessa e nessuna prospettiva di riapertura per avviare un qualsiasi tipo di attività. La conclusione è semplice: il Comune di è mosso, proprio tramite Barelli che è responsabile del Contenzioso, si è mosso per riacquisire il locale. Trovato lunedì scorso (giorno in cui è avvenuta materialmente la riconsegna delle chiavi) in condizioni pietose. “Non ci sono, almeno a prima vista – interviene l’assessore comunale – danni strutturali visibili. C’è tanta sporcizia: guano e piccioni morti per terra… Sarebbe bastato chiudere le finistre per evitare questo scempio ma tant’è…”.
A questo punto, bisogna cominciare a chiedersi che cosa succede adesso. “Il primo intervento – è la risposta – è prioritario ed è di tipo risanatorio. Bisogna ripulire e mettere a posto tutto, almeno per rendere visitabili i locali. Il secondo passaggio è un sopralluogo che effettueremo con il sindaco, con gli assessori Ciambella e Ricci e con i tecnici dell’assessorato ai Lavori pubblici, per capire qual è la reale situazione strutturale. Peraltro, c’è un verbale di consegna dei locali che fa fede e di questo terremo conto. Va anche aggiunto che la Teatrogenio srl è una società in liquidazione e quindi bisognerà vedere come muoversi per recuperare quanto ci è dovuto. Inviteremo i rappresentanti della stampa, ma vi consiglio di portarvi qualche torcia perché la corrente elettrica è stata staccata. Non so dire se per morosità da parte dell’affittuario precedente”.
D’accordo, assessore, e poi? “Siamo aperti ad ogni soluzione. Intanto per parte nostra, daremo il via a bandi, a manifestazioni di interesse per verificare se ci sono imprenditori privati disponibili a prendersi cura di questo importantissimo bene, al quale ogni viterbese è affezionato. Cercheremo attraverso la Regione, il ministero dei Beni culturali e anche l’Unione europea di verificare se c’è la possibilità di attingere a finanziamenti destinati a questo tipo di interventi. In sintesi, il nostro obiettivo è la riapertura del Genio per renderlo nuovamente fruibile da parte della cittadinanza”. E per farne che cosa? “La mia sensazione è che debba tornare ad ospitare quello per cui è stato realizzato; cinema, teatro, spettacoli in genere. Ma è evidente che potranno essere presentati progetti multifunzionali, con la possibilità di ricavare spazi anche per altro genere di attività in ambito culturale”.
Dunque, i locali di via dell’Orologio vecchio sono sul mercato (pubblico e privato), come usa dire con espressione abbastanza scontata. L’ultimo passaggio riguarda una precisa volontà politica da parte dell’amministrazione Michelini: “Il caso del Genio (morosità, scarsa manutenzione e occupazione dell’immobile) – conclude l’assessore Giacomo Barelli – riguarda altri beni di proprietà del Comune, sui quali andrà anche verificata la congruità del canone di affitto. Ci stiamo lavorando, perché in molti casi si parla di mancati introiti abbastanza rilevanti come nel caso del Genio: sono beni pubblici che noi, come amministratori, abbiamo il dovere di riacquisire, se non producono reddito per le casse comunali o se non sono tenuti come si deve”.
Allora, il Genio è di nuovo dei viterbesi, la volontà è di tornare a farlo splendere seguendo la strada dei finanziamenti pubblici e dell’intervento dei privati. Di più oggi non si può dire, ma il percorso (che non sarà né facile, né velocissimo) è tracciato. E non è mica poco…