16112024Headline:

Arsial, cultura contadina nelle scuole

Mostra itinerante con una proposta: cedere in gestione 500mila ettari di terre pubbliche incolte

Oggetti agricoli in mostra

Oggetti agricoli in mostra

L’Arsial da sempre “promuove lo sviluppo e l’innovazione del sistema agricolo laziale, sostenendone il suo carattere multifunzionale, inteso quale allargamento delle competenze del mondo agricolo alla gestione degli agro-ecosistemi e dei servizi ai territori rurali”. Un’esistenza basata sulla promozione, l’applicazione e la diffusione delle innovazioni tecnologiche di interesse agricolo e zootecnico al fine di migliorare l’efficienza economica delle imprese; sulla fornitura di assistenza e consulenza alle imprese per le problematiche economico-finanziarie; sulla promozione, la valorizzazione e un facile accesso al mercato per le produzioni tipiche laziali con particolare attenzione al settore enogastronomico; sulla fornitura di assistenza e sostegno ai produttori al fine di ottenere il riconoscimento dei marchi di qualità per i prodotti agro-alimentari previsti dall’Unione europea; sulla tutela della diversità biologica delle specie animali e vegetali provvedendo alla conservazione delle risorse genetiche a rischio di erosione; sulla garanzia di sicurezza alimentare, esercitando in particolare la vigilanza sulla diffusione degli organismi geneticamente modificati ed infine sull’organizzazione di progetti di sviluppo agricolo compatibili con i programmi regionali di tutela ambientale. Proprio per questa sua indole, l’Arsial ha intrapreso un progetto che finora ha portato al coinvolgimento di quasi 5000 studenti tra scuole elementari e medie, attraverso il quale gli alunni sono entrati a contatto con gli ultimi cento anni di vita contadina e di lavoro rurale nel Lazio. Una mostra itinerante che ha portato e continuerà a portare nelle scuole gli attrezzi utilizzati nelle campagne per mietere il grano, falciare i cereali, lavorare il burro e i formaggi, raccogliere le olive o anche per fare il pane.

I responsabili del progetto

I responsabili del progetto

Al convegno di presentazione e promozione del progetto, l’imprenditore agricolo Luigi Merz che ha curato la raccolta degli attrezzi e che ne spiegherà caratteristiche e funzione durante il tour nelle scuole del Lazio, ha raccontato uno dei motivi per cui si è adoperato a questo progetto. “Molti degli amici dei miei nipotini che vivono a Roma non hanno mai visto dal vivo una mucca, o una gallina e quando gli ho chiesto dove nascono fragole e angurie mi hanno risposto: sulle piante”. C’è bisogno di diffondere la cultura agricola che pian piano oramai si è persa perché rappresenta uno dei valori fondamentali su cui si basa la nostra vita. “Abbiamo fortemente voluto – spiega David Granieri, presidente della Coldiretti del Lazio – questa iniziativa perché la conoscenza dell’agricoltura aiuterà i bambini a familiarizzare con i valori della cultura contadina, su tutti il rispetto degli animali e dell’ambiente”. “Una mostra – commenta Sara Paraluppi, dirigente nazionale della Coldiretti – che premia il grande risveglio di interesse e il ritorno dei giovani alla terra. Fino a pochi anni fa i ragazzi ripiegavano sulle campagne perché costretti dalla crisi e per la mancanza di occasioni di lavoro, mentre oggi molti di loro, diplomati e laureati, guardano all’agricoltura come scelta di vita consapevole, come una sfida da vincere puntando su professionalità e autodeterminazione”. Questa giornata di promozione del progetto ha visto anche il lancio di una nuova proposta da parte del presidente dell’Arsial Antonio Rosati. “Visto il forte interesse dei giovani verso l’agricoltura – conclude – sarebbe utile istituire una banca della terra italiana per concedere in gestione i 500mila ettari di terre pubbliche incolte e metterle a reddito, offrendo una opportunità di vita e di lavoro alle migliaia di giovani che oggi non hanno una traiettoria di futuro. Nel Lazio abbiamo dato in gestione 350 ettari di terre demaniali, non abbastanza per soddisfare le 2.000 richieste di concessione ricevute”.

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