Calma e gesso. Domenica in Sardegna con lo 0-0 della Viterbese a Budoni non è successo niente di irreparabile. Certo, la si sarebbe potuta portare a casa in scioltezza, ma il mezzo passo falso dei gialloblù costato il primato non è al momento una tragedia. Modo e tempo di recuperare ce ne sono: la Viterbese, l’ho detto più volte, il suo campionato se lo giocherà in casa, con gli scontri diretti al Rocchi contro le dirette concorrenti. Già in questo senso la gara di domenica prossima alla Palazzina contro la coriacea Torres potrà dire molto sul prosieguo di campionato dei gialloblu, che inevitabilmente devono chiudere l’incontro con i tre punti. È su questo che da martedì si sta lavorando al “Rocchi”. Con la rabbia di chi ha lasciato punti pesanti sull’isola e con la voglia di immediato riscatto.
Niente drammi, quindi, anche se è indubbio che il pareggio di Budoni abbia evidenziato quella verità che sul club gialloblù si conosce da tempo: alla Viterbese manca un bomber. Uno di quelli che va sempre in doppia cifra. Uno opportunista come il Pippo Inzaghi dei bei tempi, che gioca sempre sul limite del fuorigioco, che magari non brillerà per tecnica ma che di rapina difficilmente sbaglia. Uno di quelli che quando c’è lui in campo puoi star tranquillo che prima o poi dentro ce la butterà. Manca, insomma, l’attaccante capace di segnare gol brutti, sporchi e cattivi, ma di importanza vitale.
La Viterbese fa fatica a segnare in trasferta. Lo dicono i numeri: sono solo 11 i gol realizzati in dieci gare esterne (di cui 5 solo ad Albano), mentre in casa i gialloblu ne hanno fatti più del doppio in altrettante gare. Non parliamo poi di segnare i rigori. Maledetti rigori. Senza gettare le croci addosso a nessuno, perché i rigori si possono sbagliare e infatti li hanno sbagliati anche Baggio e Baresi, va comunque detto che gli errori dal dischetto sono costati ai gialloblu i play off alla fine della scorsa stagione contro il Taranto, la Coppa Italia in questa stagione e tre punti nelle due ultime trasferte sarde. Basta così, abbiamo già dato: mister Nofri ha detto che in settimana si lavorerà anche sui calci di rigore, d’ora in avanti, ma prima di tutto a mio avviso bisognerà chiarire in modo inequivocabile – e questo lo deve fare il tecnico – qual è il giocatore degli 11 in campo che in caso di penalty deve andare sul dischetto. Identificare il rigorista, insomma, così che tutti lo riconoscano. Evitando l’alternarsi di tiratori, infatti, si farebbe già un bel passo avanti.
Detto cio, aridatece Vegnaduzzo. In fretta. Nessun altro suo collega se la prenda a male, il valore di ogni singolo avanti gialloblù è fuori discussione, ma alla Viterbese adesso servono i gol e se El Tanque sta bene – e le informazioni dall’infermeria lo confermerebbero -, lui il gol ce l’ha nel sangue. A memoria d’uomo, inoltre, l’argentino non pare aver mai sbagliato un rigore dai tempi dei pulcini della scuola calcio. Mettetegli a posto definitivamente questo ginocchio, fate la cortesia, e rimandatecelo in campo. Perché la Viterbese ha bisogno di un attaccante che segni, in casa e in trasferta, e che segni a cominciare da domenica prossima.