La testa della classifica – rincorsa, già conquistata, ripersa – è arrivata a bocce ferme. Partita finita da tre minuti, lo stadio già vuoto, qualche urlo isolato che poi diventa uragano, diventa festa: il Lanusei ha pareggiato col Grosseto, sorpasso gialloblu. E allora, ecco che questa domenica fredda, cielo grigio e vento cattivo, si trasforma in un carnevale caraibico. Il 4-0 al San Cesareo era stato da grande: primo tempo di sufficienza, ingioiellato però da un gol spettacolare di Bernardo, e ripresa dirompente. Difesa impeccabile, alcune giocate di lusso hanno fatto il resto. Domenica prossima si va a Budoni, da primi della classe.
VITERBESE – SAN CESAREO 4-0
Viterbese (4-3-1-2): Pini; Pandolfi, Pomante, Scardala, Fe’; Mbaye (17′ st Addessi), Selvatico, Boldrini; Belcastro (25′ st Invernizzi); Neglia, Bernardo (33′ st De Sena). A disposizione: Mastropietro, Perocchi, Ansini, Dalmazzi, Pacciardi, Nuvoli. Allenatore: Federico Nofri
San Cesareo (4-5-1): Sabelli G., Taglioboschi, Aguglia, Tarantino, Stazi (17′ st Fagioli); Utzeri, Blandino (27′ st Sabelli P.), Bianciardi, Romondini, Leonardi (17′ st De Marco); Mastrosanti. A disposizione: Opara, Di Murro, Baldacci, Benedetti, Cesaretti, Zorressi. Allenatore: Fabrizio Perotti
Arbitro: Miniutti di Maniago (Gianpaolo – Montuori)
Marcatori: 23′ pt Bernardo, 14′ st e 30′ st Neglia, 48′ st Boldrini su rig.
Note. Espulso Tarantino per fallo di mano sulla linea. Ammoniti: Selvatico e Pandolfi (V) e Bianciardi (SC). Angoli 8-4. Spettatori: 800 circa. Recupero: 0pt – 3st.
LE PAGELLE
Pini 6.5 Prende il freddo, ma quando c’è da volare più veloce della luce per deviare un tiraccio di Mastrosanti, nel primo tempo, s’infuoca come l’Uomo torcia dei Fantastici quattro.
Pandolfi 6.5 Il solito, impeccabile stile sulla fascia destra, e non perché si sia appena concluso Pitti Uomo. Peccato per quell’ammonizione che gli precluderà il viaggio in Sardegna domenica prossima.
Pomante 7 Torna a pieno regime dopo i problemi prenatalizi, e ricomincia da dove aveva lasciato. Grinta, precisione, ringhio sull’attaccante avversario. La difesa è blindata.
Scardala 7 A tratti, quando chiude, controlla e rilancia l’azione, suggerisce paragone con liberi famosi che iniziano con la B (Baresi, Beckembauer) o con la S, come lui, e come il sommo Gaetano Scirea. Studia chitarra al conservatorio, il capitano: uno che di armonie se ne intende.
Fe’ 7 Roberto Carlos. Don Fe’ Fe’, chiamatelo come vi pare. E’ il solito pendolo di Foucault che va su e giù a sinistra, e riparte, e ritorna, e ricomincia. Inesauribile e rinnovabile, come l’energia del futuro.
Mbaye 6 Meno pantera e più Garfield, stavolta. Gattona sulla destra, si mangia subito un gol, poi non ingrana. Succede, quando non si ha ancora ventun’anni, un età in cui in certi paesi non ti fanno neanche entrare in discoteca. Nofri lo capisce, e lo toglie. (dal 17′ st Addessi 6.5 Corsa per il gran finale)
Selvatico 7.5 Punto primo: con dieci centimetri in più (d’altezza…) lo vedremmo nel posticipo serale di serie A. Punto secondo: la regìa è lucida, i piedi da sole baciato. Momenti da ricordare: un paio di lanci spettacolosi di sinistro, e un aggancio volante in area, con assist, che solo i grandi sanno fare.
Boldrini 6.5 Da lontano sembra un po’ sovrappeso, ma è solo un’impressione. Il suo peso, semmai, si vede nel quadro tattico: esperto, intelligente, mai fuori posizione. Un tassello ideale in una squadra vincente.
Belcastro 6.5 Flash, nell’inserirsi, nel toccare di prima, nel capire le cose prima che accadano. Cala alla distanza, ma bisogna pure capirlo. (dal 25′ st Invernizzi 7 La potenza è nulla senza controllo, e l’assist per il 3-0 di Neglia è un misto tra cavalli tedeschi e fantasia platense).
Neglia 7.5 Due gol, uno di classe, tocco sotto beffardo, il secondo d’ignoranza, perché entra in porta insieme alla palla. Il repertorio è servito. A sinistra affonda nella difesa romana come solo certe alette di pollo affondano nella sala barbecue. Slurp.
Bernardo 7.5 Chiamatelo Pipita, e non perché abbia il naso importante come il papà di Higuain, ma perché dell’attaccante del Napoli ricorda le movenze, l’istinto per il gol, e certi pezzi tecnici sopraffini. Il gol – mezza rovesciata al volo ad incrociare sul palo più lontano – è un capolavoro. Il resto è la solita caccia sempre aperta nella savana dell’area di rigore avversaria. (dal 33′ st De Sena s.v. Elemento importante per spezzare la partita quando serve).