Il bilancio della Talete può aspettare. Fumata nera all’assemblea dei soci convocata a Palazzo Gentili: se ne riparlerà il 19. I lavoratori della società di gestione idrica che pure si danno appuntamento in via Saffi per avere una qualche certezza in più dall’incontro, restano ad ascoltare quanto viene detto nell’assemblea dell’Ato, alla quale viene comunque concesso di partecipare ad un rappresentante sindacale: Paolo Anselmi della Cisal.
Va messo un po’ d’ordine per trovare un filo logico nella vicenda. Perché non si è tenuta l’assemblea per l’approvazione del bilancio? La motivazione ufficiale è che c’erano questioni più importanti da affrontare, in primis la vicenda dearsenificatori. E, infatti, la proposta della Regione di affidare all’azienda viterbese la gestione degli impianti a partire da lunedì prossimo (1 febbraio) passa a larghissima maggioranza con l’unica astensione dei comuni di Sutri e San Lorenzo Nuovo, rappresentati dai rispettivi sindaci Guido Cianti e Massimo Bambini. “Non capisco perché – spiega Cianti – non debba occuparsene ancora e direttamente la Regione, in modo da tutelare tutti i cittadini della Tuscia, compreso quelli di municipalità che non sono entrate in Talete”. E qui si apre il solito discorso che rappresenta una delle palle di piombo ai piedi di Talete: più della mentalità dei comuni della provincia sono fuori e questo dato di fatto (nonostante la presenza delle cittadine più grandi) è un evidente handicap per la funzionalità dell’impresa. Non solo, ma proprio la vicenda degli impianti di potabilizzazione ha dato l’agio alla Pisana di aggirare la volontà di alcuni sindaci di continuare a restar fuori. Infatti, la Regione ha scritto a quei comuni ponendo un semplice dilemma: o prendete voi direttamente in carico la manutenzione (roba da oltre 200mila euro l’anno a dearsenificatore) oppure dovete cedere il servizio a Talete, compreso quello idrico. Dove non era riuscito il commissariamento di qualche mese fa (rimasto senza esito) potrebbe riuscirci la vicenda arsenico. E comunque, il sindaco di Sutri mette le mani avanti: “Prima vediamo i bilanci e poi siamo disposti ad entrare nella società”.
E qui sta il secondo punto della questione: dei 15 milioni di euro stanziati dalla Regione per il prossimo triennio per la manutenzione, un milioncino potrà essere subito utilizzato per il bilancio 2014. Ecco perché la questione andava affrontata e risolta subito, altrimenti ai 21.036 euro di perdita certificata dal consiglio di amministrazione bisognava aggiungere qualche zero. Con conseguenze nefaste sulla situazione contabile delle amministrazioni coinvolte. E infatti passa, con le medesime astensioni precedenti, anche il documento di indirizzo dell’Ato che, peraltro, alla stesura del bilancio Talete ha contribuito pesantemente con il responsabile tecnico, ingegner Daniele.
Allora, la situazione è questa: o Ato diceva immediatamente sì all’atto di indirizzo sul bilancio e alla gestione dei dearsenificatori da parte di Talete, o andava all’aria quel milione di euro. Con tutte le conseguenze facilmente immaginabili e già esposte. Tanto che fretta c’è: sono passati appena 13 mesi dalla fine del 2014.
L’aver messo (almeno per il momento) in sicurezza i conti dei comuni, non mette comunque al riparo Talete da un futuro come sempre turbolento. C’è quella cifra di 908mila euro che Palazzo dei Priori deve all’azienda e della quale non si sa nulla, visto che il sindaco Michelini o un suo delegato non si sono fatti vedere all’incontro. La legge dice chiaramente che deve trattarsi di somma certa e esigibile, dunque Viterbo si prepari ad aprire i cordoni della borsa. Perchè si tratta di un altro decisivo passaggio per il bilancio Talete: anche in questo caso, senza quella cifra, la perdita sarebbe schizzata in alto con un po’ di zeri dopo i 21mila euro sanciti dal cda.
Anselmi porta all’attenzione dei primi cittadini le preoccupazioni dei lavoratori: “Il precedente bilancio – sillaba – significava la morte della nostra società; ora almeno, cambiando l’approccio, ci siamo allontanati dal baratro. Ma l’eventualmente morte di Talete non significherebbe soltanto mandare in default tante amministrazioni, ma avrebbe conseguenze nefaste sull’intero sistema produttivo. Pensate ai tanti artigiani, commercianti, piccoli imprenditori che con noi collaborano per fornire un servizio adeguato”. E sarebbe anche il caso di ricordare che il comune di Nepi, per un contenzioso su lavori eseguiti e su presunti crediti, ha bloccato i conti correnti di Talete. Inutile dire che il sindaco Soldatelli non si è fatto vedere. A proposito, quando ad inizio riunione, ancora non si era raggiunto il numero legale, il presidente Mazzola ha assicurato tutti sull’imminente arrivo del primo cittadino di Vetralla: “Sta’ a parcheggia’…”. E questa è la migliore della giornata.