“Siamo vicini alla data del 22 gennaio, quando scadranno i termini per la valutazione della proposta di Acea Spa di fondere Acea Ato2 e Acea Ato 5, gestori del servizio idrico delle province di Roma e Frosinone. Si ricorda infatti che con una lettera, datata 23 dicembre, Acea avanza l’istanza di fusione tra i due Ato. Un fatto che ha completamente ignorato gli oltre 200 comuni interessati da questa operazione e che, a partire dal 22 gennaio appunto, scaduti cioè i termini entro i quali è possibile esprimere parere da parte dell’Autorità d’Ambito, sarà ritenuto accettato per il ‘silenzio assenso’. A dichiararlo in una nota sono Gino De Paolis, Marta Bonafoni e Daniela Bianchi, consiglieri Si-Sel alla Regione Lazio.
“E’ con tutta evidenza – spiegano- una operazione che aggredisce il più elementare rispetto della democrazia, che non tiene conto di quanto, dal Referendum del 2011, passando per la legge regionale n.5/2014, fino ad arrivare al lavoro in itinere sulla ridefinizione degli ambiti idrografici (p.l 238) in Regione, è stato stabilito per volontà popolare e politica. Ribadiamo infatti che per quanto ci riguarda e per quanto previsto dalla norma approvata in Consiglio regionale sono proprio le comunità locali a doversi esprimere sul tema della gestione dell’acqua. Per questa ragione e per chiedere un impegno ad affrontare subito in aula la legge sulla ridefinizione degli ambiti su base idrografica, testo, elaborato dai comitati dell’acqua pubblica, e già depositato con la firma di 14 consiglieri tra maggioranza e opposizione, abbiamo presentato una interrogazione urgente all’assessore Fabio Refrigeri”.
“Non è accettabile infatti – continuano i consiglieri regionali – che con una operazione di tipo esclusivamente societario si possa bypassare la volontà politica fin ora sostenuta dall’amministrazione. Occorre quindi rilanciare immediatamente il processo di definizione degli ambiti idrografici per stoppare ogni tentativo di fusione che va esattamente nella direzione opposta del referendum e della legge n.5. Su questo ogni altro ritardo rispetto ai tempi che ci eravamo prefissati sarebbe una colpa grave e implicitamente un’accettazione di una via contraria ai nostri intenti”.
“A nulla vale infatti il parere legale sulla fattibilità dell’operazione, che Acea ha richiesto, e che garantirebbe la legittimità formale dell’operazione – concludono De Paolis, Bonafoni e Bianchi -. In ballo c’è infatti la volontà popolare, la democrazia e il ruolo della politica. La giunta e il presidente Zingaretti intervengano subito nei confronti del Consiglio regionale per affrontare la pl. 238 in tempi più che rapidi”.