Occupati1In termini percentuali ad aver risentito maggiormente della crisi è stata la Calabria, dove sono andati in fumo il 12,92% dei posti di lavoro. A seguire il Molise (-9,52%) e la Sicilia (-9,27%). Al Nord la regione che ha sofferto di più in questi anni è il Friuli Venezia Giulia (-4,32%), seguita dal Veneto (-4,06%) e dalla Liguria (-3,86%). La Lombardia (-0,66%) è sostanzialmente ai livelli di occupazione fatti riscontrare prima della crisi, mentre il Trentino Alto Adige riesce addirittura a far crescere del 4,37% i propri occupati. Un dato in controtendenza rispetto al trend nazionale e più in particolare rispetto alla condizione del resto del nordest del Paese. Tabelle_lavoroL’anno che si è appena chiuso ha confermato il trend di recupero dell’occupazione iniziato nel 2014. I dati al terzo trimestre 2015 fanno segnare complessivamente un aumento di 154mila occupati su base annua, con una composizione per regione della nuova occupazione che questa volta sembra premiare il Sud del Paese. In valori assoluti la regione in cui si sono creati più nuovi posti di lavoro è la Puglia (+38.700), seguita dalla Toscana (+23.200), dalla Sicilia (+19.600) e dalla Sardegna (+18.200). Rimane drammatica la situazione della Calabria che nei primi nove mesi del 2015 perde ulteriori 13.400 posti di lavoro, rimanendo la regione italiana più colpita dalla crisi dell’occupazione in questi anni e l’unica tra quelle del sud a non registrare alcuni segnale di ripresa. Al nord crescono sensibilmente Liguria (+12mila) e Lombardia (+8500 occupati), mentre arretra il Veneto che perde 10.800 posti di lavoro nel solo 2015. Il Lazio, che aveva tenuto benissimo negli anni peggiori, migliorando sensibilmente il numero degli occupati, si ferma nel 2015 dove fa registrare un calo di 1459 unità, pari al -0,06%.

Nell'ultimo anno positivi segnali di inversione di tendenza

Nell’ultimo anno positivi segnali di inversione di tendenza

occupati3In termini di variazione percentuale degli occupati, la miglior performance regionale è quella della Basilicata (+3,5% in un anno), seguita da Puglia (+3,39%), Sardegna (+3,33%) e Umbria (+2,34%). Al nord la regione in cui l’occupazione è andata meglio nell’ultimo anno è la Liguria (+2,01%) mentre il Veneto fa segnare un piccolo arretramento degli occupati sull’anno (-0,52%). I nuovi posti di lavoro sono stati quindi creati principalmente al Sud e nelle Isole (89mila posti pari al 57,9% del totale dei nuovi occupati) mentre al Nord si sono registrati 34mila nuovi occupati (22,2%) e al Centro 31mila circa (19,9%).

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