Gli esiti delle indagini sulla paternità de ”La crocifissione di Cristo”, presentati mercoledì scorso dall’associazione Egidio17, Archeares e l’Università della Tuscia, hanno catturato l’attenzione di molti. Durante l’evento, gli esperti intervenuti hanno concordato sul fatto che nell’opera conservata al Museo del Colle del Duomo di Viterbo si può riscontrare l’influenza di Michelangelo e, se non ci sono elementi a sufficienza per affermare che la tavoletta sia stata realizzata dal grande maestro in persona, quantomeno è presumibile pensare che possa essere considerata di scuola michelangiolesca.
Ieri mattina, in merito all’incontro del giorno precedente, l’Università degli Studi della Tuscia, coinvolta in prima persona nelle indagini effettuate sull’opera stessa, ha diffuso un comunicato nel quale precisa che ”la tavoletta non è mano di Michelangelo ma sarebbe opera dei suoi allievi”. L’opera, infatti, ”è una derivazione dai disegni michelangioleschi, utilizzati da seguaci e colleghi dell’artista”.