Finché la barca va, lasciala andare. Poi dove arriverà si vedrà alla fine del viaggio, ma la destrezza dell’equipaggio della Viterbese lascia ben sperare. A questo punto però non solo c’è da augurarsi che il capitano, cioè mister Nofri, riesca a condurre sana e salva in porto la nave gialloblù, mettendola al riparo dalle tempeste, ma anche che gli altri transatlantici che adoggi si trovano sulla stessa rotta della Viterbese, vale a dire Grosseto e Rieti, incappino in un naufragio. Anzi, in più di uno: melius abundare quam deficere. Perché va bene campare del proprio, va bene pensare a se stessi e fare ognuno il suo, ma contemporaneamente bisogna sperare in qualche passo falso in più delle dirette concorrenti. Sia di quella più accreditata, vale a dire quel Grosseto che con Zotti e Palumbo dimostra di avere un arsenale offensivo che fa un gran spavento, sia la outsider Rieti, scheggia impazzita del campionato, che a luglio neanche esisteva più e che ora è lì a giocarsi il primato e la promozione tra i Pro (e che si è rinforzata con due giocatori esperti come La Cava e Giannone). Sebbene le sarde Olbia e Torres impensieriscano sempre, infatti, per come si stanno mettendo le cose il campionato probabilmente se lo giocheranno fino alla fine Grosseto, Viterbese e Rieti, con l’incognita Arzachena. In quest’ottica, per i gialloblù cruciali saranno gli scontri diretti che nel girone di ritorno la Viterbese giocherà tra le mura amiche del “Rocchi”. Grosseto, Rieti e in ultimo Arzachena: l’impresa passerà dalla Palazzina e sarà vietato sbagliare.
Come sarà vietato anche sbagliare gli eventuali – che forse neanche servono più di tanto perché la squadra sta bene così com’è già – rinforzi del mercato di gennaio, quello dei professionisti. La Viterbese è in cerca di un portierino under ’97 per trovare un’alternativa a Pini, e anche di un attaccante. L’infortunio di Vegnaduzzo, infatti, che lo sta tenendo lontano dal campo più del previsto, preoccupa la società gialloblù. Ma siamo tutti sicuri che quando El Tanque tornerà disponibile segnerà gol decisivi e importanti, potete scommetterci. Lo aspettiamo, sperando che non ci metta ancora molto a tornare in sesto. Meglio, semmai, concentrarsi su un rinforzo a centrocampo: le assenze contemporanee di Cuffa e Nuvoli hanno dimostrato che un altro mediano di spessore e d’esperienza per la panchina può far comodo. Ferma restando la positiva novità rappresentata dall’ottimo Michele Boldrini, ultimo arrivato dal mercato invernale dei dilettanti: lui che è un esterno alto di offensivo si è comportato molto bene sia quando Nofri lo ha messo come interno di un centrocampo a tre, sia quando addirittura lo ha spostato al centro di un centrocampo a due. In attesa di vederlo nel suo ruolo naturale, sapere che c’è e che sa adattarsi bene in diverse posizioni in mezzo al campo fa stare molto più tranquilli.