Quando la politica e soggetti legati ad essa arrivano ad utilizzare sistemi di disinformazione, di minaccia e di screditamento degli altri non avendo altri argomenti per giustificare le proprie manchevolezze, le proprie contraddizioni, le sconfitte o le proprie carenze, quando si difende l’indifendibile significa che si è arrivati davvero alla frutta e la fine di una esperienza amministrativa è molto vicina.
Stiamo assistendo in questi giorni a tutta una serie di interventi autolesionisti di alcuni componenti della maggioranza che vorrebbero far credere che tutto è sotto controllo, che tutto va bene e, se le cose vanno male e non funzionano, è colpa degli altri. Sono interventi inopportuni, fuori luogo e dimostrano tutta la debolezza degli argomenti e delle posizioni politiche di chi li fa o di chi gleli fa fare.
I colleghi che sinora hanno sostenuto coloro i quali se la sono suonata e cantata come più gli era gradito, di chi ha deciso con arroganza per tutti, di chi ha deciso in spregio ai regolamenti e al rispetto istituzionale del consiglio comunale: questi stessi colleghi ora, di fronte a questa grave situazione di stallo politico ed amministrativo, hanno la faccia tosta di scaricare sugli altri le proprie inadempienze e le proprie colpe, la famosa sindrome dello ”scaricabarile”.
Sulla questione Revisori dei conti, scopro tra i colleghi, con ammirazione, tanti pseudo-avvocati, giuristi e giudici, i quali erano tanto convinti della bontà e della giustezza dell’atto amministrativo, che coraggiosamente e lealmente non si sono presentati ed hanno lasciato solo il sindaco a votare la delibera incriminata, mi viene il sospetto fondato, a questo punto, che loro stessi non sono venuti per evitare di votare contro od appellarsi all’ormai famoso art.47. Non fa onore a questi colleghi prendersela con gli altri e cercare scuse banali e controproducenti, soprattutto non fa onore a chi cerca di intimorire e minacciare.
I cittadini viterbesi non hanno il cosiddetto “l’anello al naso” ed ormai hanno inquadrato perfettamente la gravità della situazione di crisi in cui versa l’amministrazione targata Michelini e non cadono nelle ambiguità, nel qualunquismo e nella mediocrità di certi ragionamenti e di certe affermazioni. Michelini, tramite anche la disponibilità di alcuni componenti della sua maggioranza, forse ambisce e forse pensa di essere il Signore degli Anelli… al naso. Una saga tutta viterbese, ma ormai la sua credibilità amministrativa è terminata, e le sue colpe e le sue manchevolezze gestionali sono sotto gli occhi di tutti.
La sua carenza amministrativa è conclamata anche dagli ultimi interventi di fine anno della giunta, che pongono tardivamente riparo ai danni causati dalla medesima giunta, tra le altre cose prendendo alcune decisioni importanti che attengono alla competenza esclusiva del consiglio comunale. Sarà interessante vedere, se ci si arriverà, in che tempi e modi, e soprattutto quali e quanti consiglieri ratificheranno od approveranno questi atti.
Con l’ex assessore Vannini si scherzava sulla frase “siamo tutti sulla stessa barca”, detta da me e riferita a consiglieri comunali ed assessori di maggioranza. Per sua arguzia o forse preveggenza , la frase diventava: “siamo tutti sullo stesso barcone”. Tutto sta a scoprire chi sono gli “scafisti”… Il valente professor Vannini ed i cittadini viterbesi hanno scoperto chi potrebbero essere gli “scafisti”?
Sergio Insogna
Consigliere comunale del gruppo Gal