Da domani presso l’ospedale di Acquapendente sarà attivo il nuovo ambulatorio pneumologico. Il servizio, aperto all’utenza tutti i venerdì dalle 9 alle 12,30, garantirà diverse prestazioni: dalla visita medica alle prove di funzionalità respiratoria, dalla misurazione della saturazione di ossigeno all’emogasanalisi, dall’Rx Torace alla Tac, fino alle prove allergiche cutanee (prick test) per lo studio dell’asma.
L’ambulatorio pneumologico intende offrire una risposta concreta ai bisogni di salute dei cittadini che fanno riferimento al comprensorio di Acquapendente, ponendosi come punto di riferimento per le malattie respiratorie. L’attivazione del servizio, inoltre, è parte integrante del progetto della Asl di Viterbo relativo alla realizzazione di una rete integrata ospedale – territorio per le malattie respiratorie croniche attraverso il Pdta (il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale), così come previsto nel Piano sanitario regionale.
“È noto che le malattie respiratorie sono un grosso problema di sanità pubblica – commenta il direttore dell’unità operativa Centro per il trattamento delle BPCO, Patrizia Scavalli – essendo la quinta causa di mortalità e di morbilità al mondo”. Tra le cause che portano all’insorgere di queste patologie il fumo, l’inquinamento, l’allungamento della vita e l’invecchiamento della popolazione e l’inalazione di sostanze tossiche lavorative. “La zona di Acquapendente, situata al confine con le province di Siena e Terni e geograficamente riconosciuta come particolarmente disagiata – conclude Scavalli – era carente sotto questo aspetto, non potendo contare della presenza di un ambulatorio di pneumologia, né ospedaliero né territoriale. Tutto ciò fino ad oggi ha comportato, oltre al disagio per i pazienti di doversi spostare anche per necessità semplici e banali quali la prescrizione di ossigenoterapia domiciliare o di ventilatori, anche dei costi diretti o indiretti per la nostra azienda. Tra l’altro, i pazienti affetti da malattie respiratorie hanno un alto tasso di accesso al Pronto soccorso e di ricoveri per BPCO (Broncopneumopatia cronica ostruttiva) e per riacutizzazioni della stessa patologia, proprio perché, una volta dimessi, non trovano nessuna struttura che si prenda carico del loro bisogno di salute che per il’90% si può trattare ambulatorialmente”.