Dal consigliere regionale del Pd Riccardo Valentini, in risposta all’articolo dell’altro giorno “Palazzo dei priori, il Pd pensa ad un prof”, è arrivata una garbata replica. Eccola:
Caro Nicola,
ti ringrazio per avermi proposto come futuro possibile candidato a Sindaco di Viterbo. La considero un’attestazione di stima che ricambio con affetto. Affetto per te e amore per la città di Viterbo, splendida e dalle grandi potenzialità. Città che potrebbe dare grandi soddisfazioni. Detto ciò, la mia candidatura non è né all’ordine del giorno, né all’orizzonte. E non c’è alcuna “forma di gratitudine” o contropartita rispetto all’avvicendamento del capogruppo del PD regionale. Le mie dimissioni sono dovute, come già spiegato, all’esaurirsi di un compito – traghettare la Lista Per il Lazio all’interno del gruppo PD al Consiglio regionale – e alla mia richiesta di occuparmi delle grandi sfide del clima, ambiente e agricoltura del Lazio ed in particolare dei nostri territori. Parlare di “spifferi romani”, per quanto seducente sia e per quanto risolva il problema di citare le fonti, è un non senso. Le cose sono o non sono. I condizionali lasciano infatti il tempo che trovano. Come pure la definizione “VaVa”, simpatica – perché Andrea è un amico di lunga data – e singolare, perché con Andrea non condividiamo possibili candidature ma solo la passione per la ricerca scientifica, l’amore per l’insegnamento e la responsabilità nei confronti delle nuove generazioni. Una definizione, dunque, priva di fondamento e riconducibile alla tua sacrosanta libertà di espressione.
La mia candidatura, dicevamo, non è all’ordine del giorno perché c’è un sindaco, c’è una giunta e c’è un consiglio comunale. E sono tutti e tre in carica. Ed occorre portare il dovuto rispetto istituzionale, senza interferenze e senza allusioni volte solo a creare confusione in un momento molto delicato per il governo della città. Avere rispetto per le istituzioni – criticabili e contestabili come è legittimo che sia – significa innanzitutto avere rispetto per i cittadini che ne esprimono le cariche elettive. Parlare di possibili candidature a distanza di due anni dalla scadenza naturale del mandato è sbagliato non solo verso Michelini, gli assessori e i consiglieri, ma soprattutto verso la città. Un errore che in tal caso non mi appartiene, né come cittadino, né come politico.
Posso quindi affermare senza esitazione che nel mio orizzonte c’è solo il lavoro da consigliere regionale. Solo la volontà e l’onore di servire i cittadini della regione Lazio, dai banchi della Pisana e sul territorio.
Approfitto infine per inviare a te e a tutta la redazione i miei più cordiali saluti e auguri di buon anno!
Riccardo Valentini
Caro professore,
prendo atto della tua risposta e delle tue considerazioni. Sacrosante e doverose. Mi preme però solo ribadire alcuni aspetti. Innanzitutto, non spetta ai giornalisti (e quindi anche a me) proporre candidature: non era questo il senso del mio intervento. Che, invece, partiva da un altro assunto: le forze politiche viterbesi (il Pd e tutte le altre) stanno ragionando per non farsi trovare impreparate di fronte ad una possibile e definitiva caduta del sindaco Michelini. Allo stato dell’arte, evento possibile, anzi abbastanza probabile. E’ chiaro, come ho cercato di spiegare, che i vertici nazionali e regionali dei democratici faranno di tutto per evitare questo epilogo. Ed è persino doveroso che tentino ogni strada per il proseguimento della consigliatura. Ma se accadesse, è naturale che si cercherà un candidato che sia in grado di unire le varie anime, oggi l’un contro l’altra armata. Il tuo nome (e quello del professor Vannini) viene indicato tra le primissime opzioni: insomma vieni considerato in diversi settori (non tutti) del Pd della Tuscia un candidato solido. Un nome spendibile, come si dice in questi casi. E non si tratta di spifferi romani, ma di “giannella” viterbese, se mi permetti questo calembour.
Non ho dubbi che il tuo principale impegno oggi sia quello di seguire con ancor maggiore impegno e attenzione le tematiche relative al clima, all’agricoltura e all’ambiente, e che la questione – candidature non è immediatamente all’ordine dell’giorno, ma può diventarlo nel giro di qualche settimana. Ecco perché più di qualcuno, pur facendo il tifo per una positiva soluzione della crisi, si sta portando avanti col lavoro. Tutti qui. Come puoi notare, non ho usato condizionali anche se, per ragioni ovvie, non posso rilevare le fonti: posso solo sottolineare che si tratta di persone ben dentro le cose democratiche e decisamente ben informate.
Ricambio con uguale affetto e simpatia gli auguri di un ottimo 2016
Nicola Savino