Mobilitazione e, se necessario, manifestazioni forti anche durante la notte di Natale. Sembra il proclama della più estremista delle sigle sindacali e invece la proclamazione della stato di agitazione arriva da Coldiretti, organizzazione sempre cauta nei propri interventi e attenta a misurare gesti e parole.
Al centro della protesta, l’ormai annoso problema del prezzo del latte alla stalla. Vale la pena subito ricordare che il tavolo agroalimentare, tenutosi presso la Regione Lazio lo scorso 16 novembre, si era concluso con un nulla di fatto. L’incontro (al quale erano presenti da una parte l’assessore regionale all’Agricoltura Sonia Ricci, il dirigente del ministero delle Politiche Agricole Bianchi, le organizzazioni professionali e alcune cooperative del settore e, dall’altra, per gli industriali Assolatte e Latte Sano) non aveva portato ad un risultato positivo con il rischio concreto di far scendere in piazza proprio nei giorni di Natale gli allevatori laziali che, a causa di un prezzo al di sotto dei costi di produzione, rischiano la chiusura. Da allora nulla è cambiato, anzi. “Secondo noi – affermato il direttore della Coldiretti Lazio Mattia – dati e numeri incontestabili sostengono la nostra richiesta di un accordo differenziato che allinei il prezzo del latte alla stalla nel Lazio ai costi di produzione che si registrano sul nostro territorio, come peraltro previsto dalla legge nazionale”.
Il che significa semplicemente che l’accordo raggiunto in sede nazionale, non può essere soddisfacente anche per il lazio e quindi per la Tuscia, dove evidentemente i costi sono superiori alla media. “Speriamo – commenta il presidente di Coldiretti Viterbo Mauro Pacifici – che non ci sia motivo di andare ancora in piazza, ma se non avremo rassicurazioni certe, ci uniremo con tutti gli allevatori e protesteremo anche la notte di Natale”.
“Se non ci sarà entro pochi giorni una disponibilità positiva da parte degli industriali del settore – continua Mattia – non esiteremo a scendere in piazza per far sentire la voce degli allevatori e raccontare ai consumatori lo strapotere di certe multinazionali che trasformano i centesimi alla stalla in migliaia di euro di profitto al consumo”.
Dopo la “guerra del latte” condotta dalla Coldiretti nelle scorse settimane in tutta Italia non è accettabile che il prezzo del latte alla stalla resti fermo a 0,34 centesimi a litro in media, mentre i costi di produzione oscillano tra i 0,38 e i 0,41 centesimi litro. Al supermercato il consumatore continua a pagare un litro di latte oltre quattro volte il valore alla produzione. Per questi motivi la Coldiretti Lazio ha proclamato lo stato di mobilitazione che, senza novità a stretto giro di posta, condurrà a forme di manifestazioni importanti già durante la notte tra il 24 e il 25 dicembre.
“Abbiamo passato tutto il 2015 a far sentire la nostra voce – conclude il direttore di Coldiretti Viterbo Ermanno Mazzetti – e, se ce ne sarà ancora bisogno, non mancheremo di manifestare anche nei giorni più sentiti e importanti per tutti noi”.