17112024Headline:

Le (insindacabili) pagelle di Viterbopost

I migliori e i peggiori della Tuscia nell'anno che si sta per concludere

Francesco Bigiotti                                                                             10

BigiottiIl sindaco di Bagnoregio (al secondo mandato) è riuscito a creare un fenomeno turistico internazionale, vale a dire Civita di Bagnoregio. Quella che fu, è, e sarà “la città che muore” è diventata la meta più visitata non solo della Tuscia, ma di mezza Italia. E con il pedaggio (sacrosanto) che ha istituito, è riuscito a tagliare tutte le tasse comunali ai suoi cittadini. Quando si dice: la cultura è il petrolio d’Italia, citofonare Bigiotti. Parliamo di centinaia di migliaia di visitatori all’anno che raggiungono un luogo non certo comodo. Che spendono, che consumano, che spargono la voce. Senza dimenticare gli eventi: dal jazz ai presepi. 

Maria Laura Calcagnini                                                                      9

calcagniniAltro che Emma Bonino, altro che Susanna Camusso. La vera donna forte è lei, la presidente dell’Aforsat (Associazione familiari degli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali) che sta conducendo una battaglia per far ripristinare il contributo pubblico al pagamento delle rette dei pazienti. Una cosa complicata da spiegare, ma che sta creando casini a tante famiglie. Lei, battagliera, leale, e anche bipartisan (fece una campagna del genere anche quando in Comune c’era il centrodestra, e naturalmente la vinse) dirige l’orchestra con una statura da leader. Un mito che sarebbe perfetta per fare il sindaco, o forse sarebbe sprecata.

Paolo Pelliccia                                                                                       8

pellicciaDue sono le cose certe della vita: la morte (purtroppo) e la certezza che finché lui, Pelliccia, resterà commissario del consorzio, la biblioteca di Viterbo non chiuderà. No pasaran, dicevano i repubblicani spagnoli contro i franchisti, anche se poi finì come finì. Pelliccia invece sta combattendo una battaglia intelligente, diplomatica, a volte anche istrionica, e soprattutto continua a mandare avanti un mondo di eventi, iniziative (anche benefiche), incontri, progetti. Il modo migliore per dimostrare che la biblioteca è viva. Evviva la biblioteca.

Raffaele Ascenzi                                                                                   7

ascenziAlla faccia di chi sostiene che i capolavori non si possono ripetere. L’architetto – nobili genere natu, come dicevano i latini – si è ripetuto, e dopo Ali di luce (la prima Macchina del nuovo millennio, in tutti sensi) ha regalato alla città e, perché no, al mondo, un nuovo strepitoso modello di Macchina di Santa Rosa. Gloria, un nome impegnativo che Ascenzi, senza complessi di inferiorità, ha onorato fino in fondo, sfornando insieme al suo staff una Macchina che è già leggenda. Genius loci, direbbero ancora i romani. Gggenio, direbbe René Ferretti di Boris.

Miranda Perinelli                                                                                 6

perinelliChe la signora fosse tosta, era faccenda risaputa. Ma da capo della Cgil di Viterbo, Roma Nord e Civitavecchia ha fatto di meglio mettendo in riga tutti, ma proprio tutti. A cominciare da coloro che appartengono alla sua stessa area culturale e politica. Vero, presidente Mazzola? Ora si va ad occupare dei pensionati, che rappresentano il settore più numeroso e dunque anche più pesante nel sindacato. Renzi ha messo da tempo nel mirino le corporazioni e dunque anche le organizzazioni sindacali. Con qualche ragione, sinceramente, ma se c’è Miranda, si può stare sicuri: lei starà sempre dalla parte dei lavoratori, in attività o in quiescenza.

Federico Viviani                                                                                   5

VivianiIl ragazzo ha stoffa e si vede. Approda con merito in serie A, ma va a finire nella squadra meno attrezzata quest’anno nella massima categoria: il Verona. Il suo lo fa e pure bene, ma evidentemente non basta visto sotto il balcone di Giulietta hanno dovuto rispolverare in tutta fretta il sempiterno Toni (che fra un po’ andrà in campo col pannolone) per avere qualcuno che la butta dentro.  Il ragazzo di Grotte di Castro c’è e si farà strada, ma comunque vada a finire, bisogna che l’anno prossimo riesca a trovarsi un team un po’ più solido.

 

Mauro Mazzola                                                                                     4

mazzolaE’ vero, la Provincia è stata declassata. E senza fondi e con pochi poteri ha scarsa voce in capitolo nei processi decisionali. Però quell’uscita sulla trasversale se la poteva risparmiare perché l’impressione generale è che, quando (nel 2018?) si troveranno i soldi per completare quell’opera, bisognerà farsi trovare pronti e partire. E invece si discute ancora del tracciato, facendo nascere il sospetto che ci siano interessi molto più terra terra da difendere. Oppure all’Anas c’è un branco di sprovveduti che non avrebbe diritto a disegnare una “O” col bicchiere.

Alessandro Mazzoli                                                                             3

MazzoliMa non era diventato un diversamente renziano con l’adesione ai “giovani turchi” di Orfini? Sì, almeno questo si sapeva. Come si sapeva che pur da trinariciuto duro e puro era persona equilibrata e moderata, sia nell’azione che nelle esternazioni. E invece entra a gamba tesissima nella crisi al comune di Viterbo, mettendo all’angolo il sindaco e dando ragione alla fronda interna dei consigliere contestatori. Pare che il professor Vannini fosse suo amico intimo. E pare che l’allontanamento dell’assessore alle politiche ambientali lo abbia mandato su tutte le furie. Ah, ecco… Questo spiega tutto.

Laura Allegrini                                                                                     2

AllegriniEx senatrice della Repubblica italiana, ex consigliera regionale, ex di tante cose, ma ancora con tanta voglia di stare nel gran ballo della politica. Viene segnalata attivissima nei salotti romani dove si tentano le strade più improbabili per ricostruire uno straccio di centrodestra. Magari dovrebbe cominciare a pensare ai territori visto che nella sua Gradoli il centrodestra non riuscì neppure a mettere insieme una lista per tentare almeno di sbarrare la strada al centrosinistra. E nun ce vonno sta’… Come direbbero dalle parti di Aosta e Bolzano.

 

Lino Fumagalli                                                                                      1

fumagalliPossibile che non si potesse una forma qualunque di convivenza fra le tre clarisse di Santa Rosa e le alcantarine? Possibile che, pur trattandosi di ordini monastici differenti e quindi con regole diverse, non si potesse trovare un sistema di coabitazione? Mandare le tre anziane consorelle via dal monastero dove avevano vissuto per decenni è stato una gesto incomprensibile e pure inutile. Si è preso un “vergogna” mentre celebrava messa e se lo è pure meritato. Possibile che la chiesa del ventunesimo secolo non sia capace di utilizzare un pizzico di buonsenso? Tutto questo durante il giubileo della misericordia. Che evidentemente è espressione che vale per gli altri. Quanto sarebbe interessante sapere che cosa ne pensa papa Francesco. Ammesso che sia mai stato informato della faccenda.

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