Il rigore fallito da Dalmazzi contro il Taranto nel giugno scorso
Rigori maledetti. Le partite decise fuori tempo massimo dagli undici metri non portano bene ai gialloblù. Esattamente come a giugno scorso contro il Taranto alle fasi nazionali dei play off (che poi non sarebbero serviti a un cavolo nè per la Viterbese nè per i pugliesi, ma questa è un’altra storia), ieri in Coppa Italia in casa del Foligno fatali per il club della Palazzina sono stati i tiri dal dischetto. Sembra infatti ormai evidente che quando calciano quelli con la maglia gialloblu, la fortuna si gira dall’altra parte.
I penalty sono una lotteria, si sa, non si può giudicare una gara persa alla tombola dei calci di rigore. Semmai in casa della Viterbese c’è da recriminare per aver tenuto la gara sotto controllo quasi fino al novantesimo, prima di prendere il gol del pareggio del Foligno che alla fine ha portato il match ai rigori. Ironia della sorte, come contro il Taranto, anche in questa occasione dal dischetto hanno sbagliato Neglia e Dalmazzi. Che devono proprio avere un cattivo rapporto con i rigori: senza nulla togliere ai due – il primo talentuoso funambolo dell’attacco della Viterbese, il secondo un giovane difensore di belle speranze – per favore in futuro non fateli più tirare a loro. Mai più. Almeno per scaramanzia, grazie.
Dispiace uscire dalla Coppa così. Poco consola che la stessa sorte sia toccata anche al Grosseto contro la Sangiovannese, principale avversaria della Viterbese per la vittoria del campionato nel girone G. Non ci sarà, dunque, lo scontro di Coppa tra leoni e grifoni, che sarebbe stata un’altra interessante puntata della corsa a due verso il primato. Non è una tragedia, ok, anche perché quest’anno in funzione della Lega Pro la vittoria della Coppa Italia conta ancora meno che negli anni passati. Però andar fuori così rode. Soprattutto perché, anche se il Foligno è una buona squadra, per la maggior parte dell’incontro la Viterbese ha dato l’impressione di poterla portare a casa. Pazienza. Lo scontro col Grosseto è rimandato a quando in palio ci sarà qualcosa per cui varrà davvero la pena lottare. E vincere.
