La Camera dei deputati ha approvato con 269 sì e 32 no, il Collegato ambientale che contiene misure per la green economy e il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali. Il provvedimento, giunto con il passaggio alla Camera alla terza lettura, è stato approvato in via definitiva. Per la prima volta in una legge dello Stato il titolo riporterà le parole green economy. È il segnale che la stagione delle riforme avviata nel Paese passa anche dall’ambiente, per un futuro che dovrà segnare un radicale cambiamento e che per essere tale necessita di norme che semplifichino innanzitutto la vita alle imprese che scelgono di operare in questo settore, consentendo alla stessa pubblica amministrazione di essere più verde e ridurre l’impatto ambientale del proprio agire e organizzare servizi ambientali efficienti.
L’ambiente diventa finalmente, a pieno titolo, fattore fondamentale di un’idea di sviluppo nuova e coraggiosa per il Paese, non più vincolo o freno alla crescita economica, ma elemento essenziale per intraprendere la strada di una ripresa che faccia della sostenibilità ambientale l’orizzonte da perseguire. Le norme vanno anche nella direzione di premiare i comportamenti virtuosi dei cittadini, oltre che delle imprese e delle amministrazioni, in grado di dare un contributo fattivo allo sviluppo della green economy. Un’economia che fa dell’ambiente il perno dello sviluppo futuro per il nostro Paese, solo puntando su innovazione e qualità può sperare di giocare un ruolo da protagonista all’interno di un sistema sempre più globalizzato.
Sono molte le materie sulle quali questa legge va ad incidere: dalle procedure di valutazione ambientale ai provvedimenti nel campo dell’energia, della difesa del suolo e delle risorse idriche; dagli interventi nel settore degli acquisti “verdi” e della gestione dei rifiuti (in merito ai quali si elimina ogni ipotesi di riduzione o di differimento degli obiettivi di raccolta differenziata) alle misure sul capitale naturale e sulla contabilità ambientale.
Misure specifiche sono state introdotte per il contenimento della diffusione dei cinghiali, sia per quanto riguarda l’immissione sul territorio nazionale che il foraggiamento degli stessi. Nel settore degli appalti verdi (cosiddetto green public procurement), è stato agevolato il ricorso agli appalti verdi per gli operatori in possesso di certificazione ambientale europea. Inoltre, è prevista l’applicazione di criteri ambientali minimi negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi. Si è deciso inoltre di introdurre per 12 mesi, in via sperimentale e su base volontaria del singolo esercente, il sistema del vuoto a rendere su cauzione per gli imballaggi contenenti birra o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura, ristoranti, bar e altri punti di consumo.