La norma sull’appropriatezza contenuta nella manovra finanziaria 2016 della Regione Lazio rischia di avere effetti deleteri per i cittadini: non intendiamo essere complici di questa assurdità.
L’articolo 5 della legge di stabilità, infatti, impone ai cittadini di chiedere una pre-autorizzazione alle Asl per le prestazioni considerate ad alto rischio di inapropriatezza con il pericolo di determinare un aggravio dei tempi di risposta, mettendo a repentaglio la salute delle persone. Su questo presenteremo emendamenti affinché si elimini questa assurdità o, in subordine, che almeno si garantiscano termini ragionevoli e il silenzio assenso. E sarebbe bello anche sapere chi e come comunicherà queste novità ai cittadini del Lazio, soprattutto dopo il pasticcio combinato con le cartelle pazze. Dopo le nostre denunce e solleciti, sono stati riconosciuti errori tecnici ed è stato previsto un fondo di 2 milioni per il risarcimento in autotutela di tributi e ticket sanitari non dovuti.
Due iniziative apprezzabili a differenza della impossibilità di poter rateizzare i presunti debiti se non dopo l’arrivo delle cartelle di Equitalia: un ulteriore smacco ai danni dei cittadini. Non è escluso, infatti, che i circa 9 milioni di euro recuperati con le cartelle sull’evasione ticket, siano frutto dei versamenti di circa 90mila cittadini indotti a pagare condizionati dal timore delle possibili conseguenze. Inoltre, se fosse vero, come dice Zingaretti, che il 90 per cento degli avvisi è corretto e che quindi il 10 per cento potrebbe contenere errori, ci troveremmo di fronte a circa 1 milione di euro indebitamente riscosso ai danni dei cittadini onesti. E questa sarebbe la sinistra paladina del popolo e della giustizia sociale….
Inoltre, con la finanziaria 2016 la Giunta Zingaretti taglia i fondi regionali per il sociale ed è scandaloso che l’assessore Visini difenda scellerate scelte di bilancio che penalizzano le politiche socio-assistenziali, accettando l’ennesimo colpo di scure e giustificandosi che tanto arriveranno finanziamenti sbloccati dallo Stato. Un assessore serio avrebbe dovuto battere i pugni, essere protagonista all’interno della Giunta imponendosi a tutela delle politiche socio-assistenziali e delle fasce più fragili della popolazione invece di piegarsi a questa ennesima e indecente riduzione dei fondi regionali, facilmente rintracciabile tra i finanziamenti del bilancio libero. L’assessore non tenti di fare il gioco delle tre carte, ancora una volta non si dimostra all’altezza dei bisogni delle categorie più deboli. Non è bastata la vergognosa partita sulle Rsa, penalizzate da forti tagli che hanno messo in ginocchio un intero sistema costringendo tante famiglie a sostenere spese esose e, in molti casi, a portare via i propri cari dalle strutture. L’assessore Visini non può limitarsi a fare il mero burocrate, dovrebbe avere più a cuore le politiche sociali del Lazio e soprattutto le persone che confidano in un sostegno concreto da parte della Regione. Se non ne è capace, meglio che si dimetta. Noi non ci diamo per vinti, quello in commissione bilancio è solo il primo round – conclude Sabatini – continueremo a combattere su questi temi fino all’approvazione del provvedimento in aula, anche con nostre proposte emendative che vorremmo condividere con i consiglieri del territorio.