Da cinque anni esiste un organo denominato Osservatorio ambientale. La sua costituzione fu una sorta di conquista. Un’opera di civiltà voluta e ottenuta dagli attori protagonisti.
L’Osservatorio ha sede nelle stanze della Regione Lazio, ed è nato con l’unico e nobile scopo di contrastare (e controllare) l’inquinamento che si genera attorno alla dibattutissima centrale a carbone di Civitavecchia.
Ne fanno parte diverse personalità, studiosi, e vari rappresentanti dei Comuni che sono ubicati in quell’area. La parola “vari” lascia però intendere che, nonostante siano passati ben cinque anni, qualche gap ancora c’è. “Il nostro Comune – apre il Cinquestelle di Tarquinia – paradossalmente deve ancora eleggere il suo rappresentante atto alla tutela dell’ambiente e alla salute della popolazione”.
Ma veramente? E dire che a fronte di un impianto che brucia ogni giorno più di una nave di carbone (oltre 10.000 tonnellate), l’Osservatorio è un presidio determinante contro l’inquinamento, e parteciparvi è fondamentale per tutelare la comunità.
“Oggi il Consiglio Comunale potrà rimediare a questo disagio – ancora loro – grazie alla mozione depositata dal nostro portavoce Marco Dinelli”.
Sentiamolo, allora, il Dinelli pensiero. “La mozione vuole impegnare il sindaco e la giunta a partecipare al vero Osservatorio – spiega – quello previsto dalla legge. Chiediamo semplicemente che vengano ottemperate le prescrizioni previste dalla ‘Via’”.
In realtà di Osservatorio però ce ne sarebbe un altro, al quale Tarquinia partecipa. È la consigliera regionale Silvia Blasi però a chiarire come stanno le cose: “L’unico Osservatorio è quello istituito dalla Regione il 25 marzo 2010 – tuona – Il dottor Marsili, che presiede il Consorzio dei Comuni finanziato dall’Enel per la gestione di un osservatorio ambientale, a cui aderisce anche Tarquinia, ha messo nero su bianco che un limite all’efficacia della sua attività è rappresentato dall’incertezza nel valutare dati ricavati da rilevazioni non al di sopra delle parti. È ovvio allora che si tratta solo di un carrozzone, peraltro non riconosciuto dalla Regione e dal Ministero dell’Ambiente”.
Nella mozione del M5S si chiede inoltre di prendere tutte le iniziative necessarie affinché il rappresentante del comune di Tarquinia nell’Osservatorio venga indicato tra persone di alto profilo professionale, afferenti all’Università degli studi della Tuscia, al fine di garantire competenza scientifica e conoscenza del territorio.