Se fosse stato possibile scommettere (forse si può, ma non è questo il problema) sulla partita di basket tra Use Empoli e Terra di Tuscia Viterbo al termine del primo tempo, la vittoria degli ospiti sarebbe stata quotata almeno a 50 e quella dei padroni casa a 1,1 al massimo. Passivo di 18 punti, condito da una prestazione orripilante: la Stella Azzurra proprio non c’è. Abulica, distratta, completamente fuori partita. In due parole (e un apostrofo): senz’anima. Poi arriva l’intervallo e qui comincia il miracolo. Non è dato sapere quali parole (e parolacce…) abbia usato Umberto Fanciullo per rimotivare una squadra che era rientrata negli spogliatoi con la coda fra le gambe e non solo. Quali corde sia andato a toccare il coach non si sa e comunque è giusto che ciò che si dice nel chiuso di uno stanzone intriso di sudore, resti lì come se si trattasse di un confessionale. L’unica certezza è che al rientro sul parquet c’è una squadra diversa, nemmeno lontana parente di quella che s’era vista appena qualche minuto prima.
E così il match cambia totalmente e man mano che il tempo scorre sul cronometro cambiano anche le quote dell’ipotetica agenzia di scommesse di cui sopra. Un parziale di 13-0 in meno di quattro minuti riapre i giochi, ma quando suona la sirena del terzo parziale, la situazione – sebbene riaddrizzata – non può autorizzare ancora particolari sogni di gloria. I punti da recuperare sono 7. Non tanti, ma neppure pochissimi. Certo non i 18 di appena dieci minuti prima. Le quote? Da autentici inesperti del settori, si potrebbe azzardare: vittoria della Terra di Tuscia a 10 e quella dei padroni di casa a 4. E a questo punto l’idea di buttarci una decina di euro sopra, cioè sulla Stella Azzurra, potrebbe pure non essere più così tanto peregrina. Se va male, ci hai perso una pizza o poco più; se va bene, ti porti a casa un centone.
Ma il bello deve ancora venire. Viterbo si riavvicina sempre più, per tre volte fallisce il tiro del sorpasso; sembra finita…. No che non è finita. L’ultima azione utile dei biancostellati comincia con i toscani avanti di 2 (61-59); par di rivivere l’indimenticabile finale contro la Luiss per salire in B. Proviamo a pareggiarla? Manco per idea: proviamo a vincerla. E così Ricky Rovere piazza la tripla perfetta quando all’ultima sirena mancano 9 interminabili secondi: 61-62. Si potrebbe pensare di far fallo subito e mandare in lunetta Empoli che fino a quel momento ci aveva preso poco con i liberi. Niente da fare: si gioca e ci si difende pugnale tra i denti. Mitch Peroni sembra un polipo, si butta e terra tra le gambe degli avversari e riesce a toccare la palla fuori. Rimessa per la Use ma ormai i secondi sono soltanto due e non bastano nemmeno per il tiro della disperazione.
Vince la Stella Azzurra e fa saltare il banco della solita agenzia di scommesse. Strepitoso Rovere, grandi Marsili e Peroni nel secondo tempo. Ma soprattutto fantastico coach Umberto Fanciullo: questa è la sua vittoria. Il successo della grinta e dell’applicazione, del lavoro quotidiano e della difesa, dell’intensità e della capacità di non mollare mai. E’ in poche parole (con apostrofo al seguito) la vittoria dell’orgoglio.