Torna in scena Sinfonia d’Archi. La Macchina di Santa Rosa che ha segnato ben sette trasporti, dal ’91 al ’97, si è materializzata nuovamente in viale Armando Diaz. Ieri mattina presto è iniziato il montaggio della parte alta, gli ultimi 15 metri della struttura. Illuminerà il Natale viterbese, in simultanea con Fiore del Cielo. Di fatto si tratterà di un bis natalizio per uno dei principali simboli della viterbesità, anche se nel caso di Sinfonia d’Archi è tutto frutto di un’iniziativa privata.
”Un’iniziativa pensata per accendere i riflettori sul Museo delle Macchine di Santa Rosa – dice Angelo Russo, che di Sinfonia d’Archi è stato l’ideatore -. A mio avviso, ma anche secondo molti, Viterbo deve farsi conoscere coma la città delle Macchine e affinché questo accada è necessario recuperarle dal degrado e spingere sull’idea di uno spazio espositivo che sappia custodirle e raccontare la tradizione, che non è solo in queste strutture ma nello spirito della festa di cui sono custodi i facchini. Partendo da qui è stata costruita una squadra tra me, il costruttore Vincenzo Battaglioni e la famiglia Veralli, in particolare con Emanuele che è diventato anche facchino”.