Approvato il “Piano settoriale di intervento per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario”. Un Piano che rappresenta un passaggio di grande rilevanza. Si tratta infatti di un intervento cui sono orgoglioso di aver contribuito fattivamente. Il piano infatti garantisce una serie di azioni volte a tutelare le biodiversità delle “risorse genetiche” tradizionalmente coltivate o allevate da almeno 50 anni nel Lazio, che ad oggi sono 186 vegetali e 27 animali. La deliberazione consiliare approvata in aula dà mandato all’Arsial, mediante un piano triennale, di raggiungere obiettivi fondamentali come le indagini sul patrimonio autoctono, l’incremento del registro volontario regionale delle specie autoctone, il rafforzamento della rete di conservazione e sicurezza – ossatura del nostro sistema agricolo – composta da 496 agricoltori e 661 allevatori.
Questo anche in previsione di un acceso più organico delle nostre realtà agricole e zootecniche ai finanziamenti europei 2014-2020. Si tratta di iniziative necessarie al rispetto delle diversità negli ecosistemi agricoli che confermano il Lazio come realtà all’avanguardia per aver intrapreso un cammino in grado di coniugare il rispetto delle ricchezze naturali con scelte moderne e di tutela dell’ambiente. Le diversità territoriali devono sempre di più rappresentare una opportunità di crescita”.