Come cantano i Karma in distorsione (che da contratto almeno una volta l’anno Viterbopost deve sponsorizzare): la situazione non va.
È appena scappata fuori l’ennesima classifica. E, strano ma vero, siamo di fronte all’ennesima figuraccia. Stavolta non si parla né di automobili-procapite, né tantomeno di disoccupazione (in questi casi saremmo i primi, indiscussi). No, il tema del giorno è legato alla sanità, e quindi è bene mettersi subito le mani nei capelli (chi ancora ce li ha).
La cosiddetta “griglia lea” ha stilato infatti l’ordine delle regioni virtuose dello Stivale. Il Lazio si trova al tredicesimo posto. Che uno direbbe: “Manco malissimo”. Peccato però che l’indicatore guardi in totale sedici concorrenti.
Ma, a proposito: cos’è e come si comporta il “lea”? “I lea – spiega Repubblica – sono le prestazioni e i servizi che il servizio sanitario deve garantire, con le risorse pubbliche, gratuitamente o dietro pagamento del ticket. Per monitorarli c’è il ‘Comitato permanente di verifica’, che ogni anno predispone un questionario per la valutazione del raggiungimento degli adempimenti. Sono 31 indicatori, dall’assistenza ospedaliera alle liste di attesa, dal controllo della spesa farmaceutica ai dispositivi medici, raggruppati in tre aree, assistenza sanitaria, distrettuale e ospedaliera. Il punteggio va da -1 a 9”.
Avanti. Il verdetto globale è relativo al 2014 (che per compilare un questionario ci vuole parecchio), e vede trionfare ancora una volta la Toscana (217 punti). Seguono Emilia (204) e Piemonte (194). Il trittico rispecchia il podio del 2013. Sale invece la Lombardia, dal sesto al quinto gradino (193), chiudono Molise (148), Campania (139) e Calabria (131). Appena sopra risiede il Lazio (152), che perde con un sol boccone due posizioni.
Da ciò si evince che, oltre al solito discorso legato a Roma (che succhia risorse, innovazioni, posti di lavoro…) l’intera Regione non ha brillato in quanto a crescita. Ossia, nel 2013 con 152 punti stava molto più in alto. Le altre però ora son progredite.
Della staticità laziale, basta sapere un po’ di storia recente, Viterbo è un simbolo e un emblema. Per conferma chiedere a quanti, da prassi consolidata, si spostano proprio nella prima Toscana quando debbono ricorrere ad un ricovero o ad una semplice visita al Pronto soccorso.
Le colpe? “Zingaretti sta producendo solo fallimenti”, dice il consigliere Forza Italia alla Pisana Mario Abbruzzese, in una noto inviata con una rapidità incredibile.
Si attende ora con ansia la replica la replica del presidente “mancino” (o del Ministro alla Sanità, Beatrice Lorenzin), nella quale naturalmente si leggerà che codesta situazione è frutto di una mala-gestione ereditata.
Mentre i laziali restano lì, tra color che son sospesi.