Quattrocento anni fa in questi giorni, preccisamente il 23 ottobre del 1615, moriva a Torino all’età di 76 anni Ascanio Vitozzi, ingegnere militare e architetto che rese celebre Bolsena, sua città natale. Tre mesi prima, cioè il 22 luglio, era morto il giovane Vitozzo Vitozzi, amato da Ascanio come un figlio, da lui sempre chiamato nipote, anche se figlio del cugino Francesco Vitozzi da Bolsena. Entrambi furono sepolti nella chiesa torinese della Trinità, dove è ancora conservata un’epigrafe tombale.
Una ricorrenza, il quattrocentesimo anniversario della morte di Ascanio Vitozzi, passata senza alcuna manifestazione celebrative, lasciando così nell’oblio una figura storica importante per l’intera Tuscia.