Quando un paradigma non funziona che si fa? Si fa la rivoluzione. E alla Viterbese la rivoluzione è riuscita. Domenica scorsa quella scesa in campo contro il modesto Lanusei era una squadra stravolta nella sostanza e nella forma, ma bisogna dare atto a mister Federico Nofri Onofri di aver avuto fegato. Non era facile prendersi questa responsabilità, per tanti motivi. C’è pure chi ha pensato che fosse stato un esperimento fallimentare, dopo la ripartenza del velocissimo ex Michele Pulina (e qui andrebbe aperta una parentesi sul perché anche i giocatori migliori quando vengono a Viterbo rendono sempre un terzo che altrove, ma lasciamo stare), lasciato imprevidentemente solo dai gialloblù, costata l’espulsione del generoso Francesco Fè, che ha costretto i gialloblù a giocare in inferiorità numerica per buona parte della gara e ha mandato su tutte le furie patron Piero, in grande spolvero sugli spalti. Eppure la squadra ha saputo reagire e superare un momento di difficoltà con carattere e grinta. Quelli che mancavano e che si sperava di vedere da inizio stagione. Quelli che sono emersi grazie alla rivoluzione operata da Nofri.
Adesso però non c’è da cullarsi sugli allori. C’è da trovare continuità di risultati, domenica prossima a Muravera ma soprattutto il 29 in casa contro l’Olbia. Per vincere il campionato, infatti, bisogna cominciare a fare bottino pieno in trasferta e a battere le dirette concorrenti. Il mercato in questo caso non basterà: è chiaro che i rinforzi saranno determinanti per il risultato finale, ma conterà soprattutto proseguire con il carattere adeguato.
Nei giorni scorsi il patron gialloblù Piero Camilli lo ha ribadito più volte, alla squadra nello spogliatoio ma anche pubblicamente sui media: la proprietà vuole vincere il campionato, terreno ne è stato già perso abbastanza e chi non se la sente può andarsene. Problemi a rimpiazzare chi fino ad oggi non è sembrato fare al caso della Viterbese per una società con ampie disponibilità e per un ds esperto come Minguzzi non dovrebbero essercene. Senza rimpianti per chi farà le valigie. Il primo rinforzo, Stefano Selvatico, è già arrivato, è in buona condizione e pronto per scendere nell’arena. Il suo arrivo rivoluzionerà il modulo, con l’inserimento del trequartista, come si è già visto domenica scorsa grazie soprattutto al piacevole exploit di Luca Balcastro. Se davvero, poi, nel reparto avanzato arriveranno i nomi dei bomber che si fanno in questi giorni (Saraniti, Vegnaduzzo, ma anche Di Paola, Kolawole Agodirin, Ingretolli, Razzitti) ci sarà da divertirsi.
Questa settimana, infine, menzione speciale per Samuele Neglia. Domenica abbiamo rivisto il funambolo che conoscevano. Corsa, sacrificio e visione di gioco. Ma anche grande cuore: con un atto di estrema generosità, a una manciata di secondi dalla fine ha evitato un tiro e la probabile marcatura personale per passare la palla a un compagno, Daniele Nohman, che sta attraversando un momento di profonda crisi davanti alla porta. Lo voleva far segnare ad ogni costo. Un atteggiamento che rappresenta una svolta non solo tattica, ma anche comportamentale della squadra gialloblù, e anche in questo la rivoluzione di Nofri ha funzionato. Poco importa se poi alla fine quel gol Nohman non l’ha segnato: la rete più bella della giornata è il ritrovato spirito di squadra manifestato da Neglia.