A chi e a cosa servirà posticipare di mezz’ora il fischio d’inizio di un partita a cui i tifosi ospiti non potranno assistere nessuno riesce a capirlo. Manco a dire che quei trenta minuti in più a disposizione saranno utili agli ultras gialloblù per raggiungere il capoluogo sabino, dato che la trasferta è vietata ai residenti nella provincia di Viterbo. Ordine pubblico e roba simile. Misteri della cervellotica calcistica che neanche Fox Mulder e Dana Scully di X-Files riuscirebbero a svelare, e sì che loro di situazioni strane ne hanno viste!
Insomma, ancora una volta i supporters gialloblù dovranno rinunciare a seguire la Viterbese dal vivo in una gara che si preannuncia molto importante ai fini della classifica e in considerazione della necessità della compagine di Nofri – imbattuta da quando in panchina c’è il tecnico umbro – di centrare più di un successo consecutivo (da queste parti va di moda il termine filotto, ultimamente, quindi qui non lo useremo). Peccato, perché il sostegno del pubblico viterbese avrebbe fatto comodo alla squadra, tanto più che lo stadio “Scopigno” ha un ampio settore ospiti con ingresso lontano da quello della tifoseria di casa, quindi eventuali contatti tra ultras sarebbero stati difficili se non impossibili. Ma tant’è: tutti con le orecchie incollate alla radio, così prescrive la legge del calcio negli anni 2000.
Martedì scorso mister Nofri e i giocatori hanno ricevuto la visita (e lo stipendio di ottobre) del patron Piero Camilli, carico di rassicurazioni e di stimoli in vista del match contro il Rieti. Momenti distensivi che fanno ben sperare, soprattutto per il morale generale della squadra, che contro il Trastevere è apparsa scarica ed eccessivamente nervosa. Recuperare un po’ di serenità prima di una gara importante non può che essere positivo, certo. Ma trovare la via per riuscire a giocare un calcio quantomeno decente e a buttarla finalmente dentro lo sarà ancora di più: come da undici partite a questa parte (lo ripetiamo come un mantra, hai visto mai facesse effetto!) sta alla Viterbese dimostrare che ha finalmente imparato a volare. Stavolta magari vincendo e anche convincendo.