Il tecnico Nofri: la svolta della Viterbese è tutta merito suo
Viterbese bella anche in undici, finalmente. Anzi, Viterbese bella in assoluto e basta. Per la prima volta dall’inizio della stagione, i gialloblù, padroni assoluti del campo, hanno fatto vedere come si gioca a pallone e mostrato quella superiorità tattica e carismatica che da tempo i tifosi si aspettavano. La sensazione è che la squadra e il tecnico – ancora imbattuto – si siano finalmente scrollati di dosso il peso che impediva alla Viterbese di spiccare il volo. Il vantaggio momentaneo dell’Olbia, entrando nello specifico del match, è arrivato solo per un eccesso di leggerezza di un under, Daniele Ansini, beffato da un giochetto d’esperienza di Molino che si è procurato un rigore sacrosanto. Per il resto, Olbia poca cosa – ma Molino è sempre un bell’attaccante, seppur nervosetto – e tanta, tanta, tanta Viterbese. A colpire è stata soprattutto la compattezza di una squadra che ha dato dimostrazione di trarre ora la propria forza dal gruppo, dallo spogliatoio unito. Non è sempre stato così in questi mesi, coi risultati che tutti conosciamo. Adesso finalmente la musica è cambiata e si vede. Aspettando in attacco i rinforzi Vegnaduzzo e Saraniti, che arriveranno la prossima settimana con l’apertura del mercato e che regaleranno alla squadra il tassello mancante nel reparto offensivo, adesso si può veramente guardare al futuro, e alla vittoria del campionato, con maggiore serenità.
Le pagelle
Pini 6 Intuisce il rigore di Molino, tocca la palla ma non riesce a trattenerla. Peccato. Sostanzialmente inoperoso per il resto della gara.
Ansini 6 Sacrificato in difesa per l’assenza in contemporanea di Perocchi e Pandolfi, commette una leggerezza sulla finta in area di Molino che vale il rigore avversario. Ma poi cerca per il resto della gara di riscattarsi e in diverse occasioni ci riesce pure.
Fe’ 6,5 Torna più grintoso che mai dopo il turno di squalifica. Corsa, intensità, personalità, macina chilometri e non molla mai.
Cuffa 7,5 Sale in cabina di regia a centrocampo e gioca la sua gara migliore da quando è a Viterbo. Si prende la gomitata che costa l’espulsione a Giglio, si improvvisa anche terzino mettendo cross dalla corsia laterale e veste pure in certi casi i panni del centravanti, facendosi trovare sempre davanti al portiere a raccogliere le sponde di Bernardo. È in ogni parte del campo, El Cabezon. Mai più senza.
Pomante 6 la solita sicurezza là dietro, ma va detto che una volta uscito Mastinu e con l’espulsione di Giglio, l’attacco dell’Olbia ha impensierito poco la retroguardia gialloblu. Esce per infortunio (23′ st Romeo 6 nella probabile sua ultima gara con la maglia della Viterbese, serve a Belcastro di sponda la palla che decreta il vantaggio dei padroni di casa)
Dierna 6 Vale lo stesso discorso fatto per Pomante. Tiene senza affanni a bada Giglio fino a che resta in campo. Privarsene nel mercato di dicembre potrebbe essere un errore.
Il patron Piero Camilli in tribuna: anche lui può essere più che soddisfatto
Mbaye 7 Gioca fuori ruolo, come terzo di centrocampo, lui che nasce centravanti. All’inizio sembra un pesce fuor d’acqua, poi nel secondo tempo sale in cattedra e prima propizia il gol di Cuffa con uno splendido assist, poi partecipa all’azione della seconda rete della Viterbese. Alla fine arriva anche la marcatura personale, dono dei generosi compagni Neglia e Selvatico, ma è un gol meritato. Che la Viterbese abbia trovato il ’95 a centrocampo che cercava?
Nuvoli 6,5 sempre determinante, sempre attento, corre come un matto, recupera e tenta anche la conclusione. Cuore e acciaio, di recente ha detto “se giochi bene e ti comporti bene, la gente ti stima”. Praticamente è come se si fosse scattato un selfie.
Bernardo 6 Tanto gioco di sponda, ma non si capisce bene per chi. D’altronde, lui è una seconda punta e non un centravanti puro. Fa il suo come sempre, anche senza gol. (31′ st Selvatico 6,5: dopo appena 10 secondi in campo solo il portiere dell’Olbia, che è tra i migliori visti al “Rocchi”, gli evita la gioia del gol. Il centrocampo della Viterbese ha trovato i piedi buoni che servivano. Lo vogliamo così, in attesa di vederlo in campo per più di un quarto d’ora)
Belcastro 7 I compagni la passano sempre a lui, perchè sanno che dai suoi piedi può sempre uscire fuori la giocata decisiva. E fanno bene. Segna un bel gol (40′ st Dalmazzi sv)
Neglia 7 Tra i migliori, come sempre. Incontra un Van Der Want particolarmente ispirato che dopo pochi minuti gli vieta la marcatura personale su un tiro al volo splendido. Corre come un matto per tutta la gara, e al 90′ dimostra di averne ancora quando in contropiede si fa tutto il campo e lascia indietro quattro avversari, prima di compiere il secondo atto di generosità consecutivo in poche giornate (che gli vale anche mezzo voto in più in pagella): arrivato al limite dell’area avversaria, passa a Selvatico che a sua volta favorisce Mbaye che non sbaglia. L’abbraccio col compagno senegalese a fine gara la dice lunga sul radicale cambio di mentalità avvenuto nello spogliatoio della Viterbese.
Allenatore Federico Nofri 7 Si prende sempre le sue responsabilità, facendo scelte coraggiose che fino ad
oggi gli hanno dato ragione. È lui l’uomo della svolta gialloblù. Con Saraniti e Vegnaduzzo presto a disposizione, forse rivoluzionerà anche l’attacco gialloblù.
Olbia 5,5 Nè carne nè pesce, la compagine isolana non è sembrata in grado di mettere davvero in difficoltà i gialloblù. In vantaggio praticamente senza entrare mai in area avversaria prima dell’episodio del rigore, ha certamente pagato l’espulsione di Giglio e l’infortunio di Mastino. Attiva solo per un quarto d’ora nel primo tempo e poi basta.