Più di dieci anni in sella a una moto a girare il mondo tra circuiti, gare e un ambiente, quello del Motomondiale, che anche quando decidi di uscirne resterà comunque per sempre dentro. Te le porti dietro, le corse, te le senti sempre addosso, anche se hai appeso il casco al chiodo da tempo. E’ la storia di Stefano Perugini, pilota motociclistico quarantunenne di Sutri con un importante passato alla guida delle due ruote. Dal 1992 al 2004 ha attraversato i continenti, collezionando successi e soddisfazioni prima nei campionati giovanili, poi nel Mondiale 125 e nella vecchia, la cara vecchia 250, per lo più in sella ad una Aprilia, prima di passare a Honda, Italjet e di chiudere la carriera con la Gilera.
Domani Stefano Perugini sarà a Valencia, a seguire di persona la madre di tutte le gare del Motomondiale, quella in cui si assegnerà il campionato 2015. La prima, e ultima, corsa dopo il putiferio di Sepang, il calcio di Valentino Rossi a Marc Marquez (poi finito a terra), le polemiche per il complotto spagnolo pro Jorge Lorenzo e il rigetto del Tas del ricorso presentato da Rossi contro la penalizzazione che lo vedrà partire dall’ultima posizione. E che, salvo miracoli, gli costerà il decimo titolo mondiale.