Voce dal sen fuggita di un membro dell’amministrazione Michelini: “Questa vicenda della decadenza di Moltoni dovevamo affrontarla molto prima…”. Già, perché si è scoperto (o forse si sapeva e si faceva finta di nulla) che anche le sentenze di primo e secondo grado erano esecutive e dunque non c’era bisogna di aspettare il pronunciamento della Cassazione per proseguire oltre e avviare le procedure per estromettere dal Consiglio comunale chi non aveva ottemperato all’obbligo di versare 8omila euro cash nelle casse di Palazzo dei Priori. Qui non si tratta di crocifiggere una persona che si è trovata invischiata in una vicenda nella quale il coinvolgimento è del tutto casuale, ma semplicemente di applicare la legge. Che, come già Viterbopost ha avuto modo di sottolineare, non ammette ignoranza, né deroghe, né ritardi. Si deve fare e basta, altrimenti il rischio di venire accusati di reati (penali, stavolta) è assai consistente, anzi certo.
Il fatto che la tempistica, per come si è sviluppata, lascia aperta la porta a legittimi dubbi e sospetti. Il ragionamento è che l’accelerazione sia avvenuta nel momento in cui Moltoni, insieme al collega Insogna, è passato all’opposizione con il Gal. Fino a quando, insomma, sedeva (e votava) dalla parte della maggioranza, le cose potevano pure andare avanti abbastanza cautamente: ora che sta (e vota) dalla parte opposta, si è palesata l’impellenza di mandarlo a casa. Ipotesi legittima che però cozza con i dati di fatto. Che dicono in maniera chiara che le vigenti disposizione (orrenda, ma necessaria espressione) non permettono ulteriori rinvii. Vien piuttosto da chiedersi perché il centrosinistra non abbia registrato l’unanimità del voto favorevole: un contrario (Volpi) e due presenti, ma astenuti (Troili e Tofani). Le motivazioni? Non si conoscono. Solidarietà personale o non adesione alle univoche disposizioni, sancite anche dal ministero degli Interni? Boh… e non ha neppure importanza saperlo, a questo punto. Conta invece che la coesione nella maggioranza è costantemente a rischio e che la navicella di Michelini resta in balia di onde lunghe e pericolose. E questo non è un bene per Viterbo e i suoi cittadini. Peraltro, il bagnaiolo Troili aveva già annunciato di “sentirsi diversamente maggioranza”, mentre il grottano Volpi annuncia che la sua fiducia vale fino alla fine dell’anno: poi si vedrà… E che significa tutto questo? In un consesso si sta liberamente senza ultimatum o scadenze: se non si è d’accordo, lo si dice e si ageisce di conseguenza. Così almeno le posizioni sono chiare e note a tutte. Altrimenti, la cosa puzzicchhia di ricattuccio. E questo non è bene: né per Viterbo, né per i viterbesi.
Buona domenica.