Torna? Ma quando torna? E se torna, ci porterà una bottiglia di Amaro Ramazzotti per regalo? A tutte queste domande – ma soprattutto alla terza – c’è adesso una risposta. La Macchina di Santa Rosa rientrerà alla base, dopo sette mesi trascorsi a Milano, all’esterno del padiglione di Eataly ad Expo, a cavallo tra la fine del mese di novembre e l’inizio di settembre. Trenta giorni dopo, cioè, che l’esposizione universale di Milano ha chiuso i battenti, facendo registrare un ottimo successo di pubblico (21 milioni di visitatori) e anche sensibili risultati a livello economico, e non soltanto per i biglietti venduti ma anche per il ritorno sul Pil della Lombardia in particolare e dell’Italia in generale.
La Macchina – che di questo successo è stata una piccola, ma per i viterbesi significativa parte – deve essere riportata a casa. Mancano i soldi, e dunque l’atto ufficiale, cioè una delibera di giunta, per fissare le date e i dettagli operativi. Perché trasportare un affare di trenta metri, e pesante tanti quintali, non è facile. Così non è un giochetto da ragazzi smontarla, benché gli operai ormai sappiano alla perfezione come fare, visto che questo modello – Fiore del cielo, firmata da Arturo Vittori – è stata assemblata e scomposta almeno sette volte: sei in occasione dei Trasporti del 3 settembre e una appunto per la missione meneghina.
Ma dietro c’è tutta una giungla amministrativa da superare. Intanto perché il Comune non può esimersi (purtroppo o per fortuna) dall’espletare una serie di pratiche burocratiche. E poi perché entrare ad Expo con un paio di trasporti eccezionali (rimorchi compresi) non è la cosa più semplice del mondo: servono autorizzazioni, pass, nominativi degli operai eccetera. Una trafila che, dopo i fatti di Parigi, si sarà fatta se possibile ancora più accurata.
Dopo che Eataly ha avvertito, sabato scorso, Palazzo dei priori che entro il 30 novembre tutto, dentro e fuori il padiglione, deve essere sbaraccato (pena il pagamento di salatissime penali comminate dalla direzione di Expo), ecco che l’amministrazione Michelini si sta muovendo. Preparando la delibera da sottoporre all’approvazione della giunta entro il 26 novembre.
Il resto, tutto molto pratico, accadrà di conseguenza, e per i primi giorni di dicembre riavremo la Macchina in città. Ma attenzione: non ancora in piazza, dove sarà sistemata in occasione del Giubileo (inaugurazione 8 dicembre) e poi delle festività natalizie. Prima infatti Fiore del cielo passerà al trucco e parrucco, cioè andrà in officina per qualche ritocco alla livrea, provata dai sette mesi trascorsi all’aperto. Sarà un’operazione di maquillage, niente di complicato, ma servirà per tirare a lucido il Campanile che cammina e per offrirlo nelle migliori condizioni possibili al tributo dei viterbesi. Che potranno ammirare a piazza del Comune la Macchina che prima ottenne il riconoscimento Unesco (il cui fregio fa bella mostra lungo la base) e poi andò a Milano a conquistare il resto del mondo. E ora, torna vincitrice.