Ronciglione si riscopre paese benedetto dall’acqua. La posizione del borgo, in sostanza, ha fatto sì che la cittadina si potesse sviluppare all’insegna della prosperità proprio grazie a codesto elemento universale. E non è una faccenda alla Nepi, tanto per rendere l’idea. Qui il discorso è più che altro arcaico. Il fatto di avere un lago così alto, cioè, ha permesso nei tempi che furono di poter accorpare due tipologie di lavorazione estremamente differiti tra loro. A valle i campi venivano irrigati senza troppe fatiche. E quindi zero problemi per gli agricoltori (e mettiamoci anche gli allevatori). In “quota” invece il salto di quasi cento metri del liquido più importante che ci sia, ha aiutato l’uomo nel crescere e nell’evolversi attorno all’industria ferriera. “Che ha giocato un ruolo determinante nella nostra storia economica e sociale”, apre così il sindaco di casa, Alessandro Giovagnoli.
E si scopre che a Ronciò ve ne erano addirittura quindici, di ferriere. Attive (chiaramente) lungo il corso del Rio Vicano.
Oggi come oggi son chiuse, logico. Ma l’amministrazione (anzi “le”, quella passata e l’attuale) hanno deciso di rispolverare un patrimonio collettivo dal valore inestimabile. Che porta il nome di “Museo della ferriera”. E che ha appena aperto i battenti. “È operativo – prosegue il primo cittadino – saracinesche alzate tutti i fine settimana. E ne sono bastati pochi per raccogliere molto entusiasmo. Sei, sette anni di lavoro, veramente spesi alla grande. Inaugureremo ufficialmente il sito a metà dicembre. Nel mentre però qualsiasi turista o curioso è il benvenuto”.
Negli anni ’60 questa ferriera (via delle Cartiere) dava da mangiare ad oltre trenta operai. È la più antica delle sorelle, ed è stata anche l’ultima a chiudere i battenti: attiva fino al 1992.
“Un’opera importante – chiude Giovagnoli – per valorizzare il ruolo che il ferro ha avuto, basti pensare alla rivoluzione industriale. Il Rio Vicano è per noi eterno sinonimo di vita e lavoro, ed ha permesso al nostro paese di diventare un punto di riferimento. Ha dettato le regole dello sviluppo urbanistico della città, imponendo, ad esempio, le larghe strade che la caratterizzano. Una città, la nostra, cresciuta attorno all’acqua, elemento di vita”.