Il sindaco Leonardo Michelini
Giovedì 12 movembre. Ecco la data in cui si discuterà la mozione di sfiducia al sindaco di Viterbo, presentata ormai venti giorni fa da 13 consiglieri di minoranza. Il presidente del consiglio comunale Marco Ciorba, rispettando il regolamento comunale e i tempi prescritti (non prima i dieci giorni e non oltre i trenta dal protocollo della mozione) ha convocato il consiglio comunale con l’ordine del giorno. E benché manchino ancora due settimane, già si può ipotizzare cosa accadrà.
La mozione verrà respinta, perché sarà votata soltanto dai 13 firmatari. La maggioranza, infatti, si è mossa per tempo. E’ stato il Partito democratico a dettare la linea: compatti a fianco del sindaco, non si discute, semmai rilanciamo l’azione di governo attraverso quei punti già sollevati ai tempi della campagna elettorale. A ciò si aggiunga la naturale propensione a mantenere la poltrona, e il gioco sarà fatto. Prima che sia sancito dal voto in aula, comunque, saremo costretti a sorbirci i soliti discorsi. L’opposizione che attacca. Qualcuno che rimpiange il passato (Giulio “Quando c’ero io” Marini). La maggioranza che invece addossa le colpe “al disastroso ventennio di amministrazione del centrodestra”. Interventi che già potrebbero essere scritti adesso, o che magari sono già scritti nei verbali dei consigli comunali di un anno fa.
Il consigliere comunale Francesco Moltoni
E va bene. Ci sono altre due questioni, semmai, da tenere d’occhio. La prima è quella della decadenza del consigliere Francesco Moltoni (uno dei firmatati della mozione, eletto con Oltre le mura e ora nel Gal): la maggioranza ha provato già la scorsa settimana a discutere a sorpresa il punto inserito da mesi all’ordine del giorno. Un blitz che però non andò in porto. Forse ci riproverà già giovedì 5, nell’ultimo consiglio della tornata: per allora, Moltoni dovrebbe essere tornato dal Brasile (dove è in vacanza) e considerato che sul consigliere si è abbattuta nei giorni scorsi anche una bega giudiziaria (dando per scontata la presunzione d’innocenza fino ad un’eventuale sentenza), ecco che la pratica potrebbe essere accelerata. Comunque, in caso di voto favorevole alla decadenza, Moltoni avrà il tempo per presentare le sue controdeduzioni, e dunque il discorso potrebbe allungarsi.
L’altra questione sullo sfondo è l’assestamento di bilancio. Con un prevedibile tesoretto da spartire tra questo o quell’assessore, per questa o quella causa. C’è l’emergenza delle Rsa da sanare, per esempio, ma anche le iniziative natalizie. Ma non solo: ogni assessore reclama fondi per il suo settore. Uscire indenne da questa situazione, accontentando tutti laddove possibile e rispettando i punti cardine del programma sembra essere la missione più difficile per Michelini. Altro che mozione di sfiducia.
