Un pronostico? Alla fine, è probabile che arriverà prima la sentenza sul contenzioso (tra amministrazione comunale e assicurazione) del responso del consesso di Palazzo dei priori. Il tema è quello sul quale si dibatte da giorni, anzi settimane, anzi mesi: la decadenza del consigliere comunale Francesco Moltoni, condannato (insieme al collega Maurizio Tofani e ad altri ex amministratori) a pagare la cifra di 80mila euro per danno erariale. Somma che Tofani ha già provveduto a versare, sottraendosi così alla procedura che invece investe tuttora Moltoni. La procedura è stata avviata, nonostante numerosi tentativi di far slittare ulteriormente l’argomento, perché la legge oltre a non ammettere ignoranza, non consente neppure di tergiversare oltre.
I tempi sono stati scanditi dal segretario comunale: prima la discussione, poi dieci giorni di tempo concessi al diretto interessato per presentare le controdeduzioni, poi altri dieci per riunire il Consiglio che deve decidere. Fatti due conti, si arriva all’immediata vigilia del periodo natalizio. Per carità. nulla vieta che il Consiglio di Sala d’Ercole possa essere convocato anche il 24 o il 31 dicembre, ma la cosa appare quanto meno improbabile. E così si slitta al post Epifania: che tutte le feste si porta via e che, allo stesso tempo, porta anche la necessità di arrivare ad un voto. Nel frattempo, secondo quanto si è appreso ieri, potrebbe arrivare la sentenza sulla causa che il Comune di Viterbo ha intentato all’assicurazione perché si accolli i danni erariali, il cui pagamento è stato sancito dalla Corte dei conti. L’obiezione che la sentenza sia favorevole al Comune è valida, ma si tratta di una decisione di primo grado e quindi va messo in conto che comunque vadano le cose, la parte soccombente si appellerà. Come pure va considerato anche l’eventuale terzo grado di giudizio. Insomma, non decidere significherebbe allungare i tempi per un periodo presumibilmente abbastanza lungo. E questo sì potrebbe far scattare l’apertura di un’inchiesta su tutti i consiglieri comunali che potrebbero essere accusati di omissione e/o abuso di atti d’ufficio.
Prima ancora che degli aspetti politici, qui sono in ballo questioni giuridiche sulle quali non si può e non si deve soprassedere. Non tenerne conto sarebbe peccato grave. Il centrosinistra approva l’avvio della procedura con 14 voti favorevoli, 2 astenuti (Tofani e Troli) e un contrario (Volpi); le minoranze lasciano l’aula al momento ma considerano già un successo aver trascinato la questione per così tanto tempo: contenti loro…
Che cosa resta di questa vicenda, dolorosa per gli aspetti personali ma chiarissima in quelli legali? Francamente poco. Ci sono vicende che non meriterebbero neppure così tante manfrine. L’ha chiaramente espresso il consigliere Taborri sostenendo in un lucido intervento nel quale ha segnalato che c’è sì una sentenza da rispettare, ma c’è soprattutto la costatazione che le persone coinvolte avrebbero dovuto dimettersi e che il pagamento della sanzione non cancella quanto è stato loro addebitato. Posizione completamente condivisibile ove si rifletta semplicemente sul fatto che già due consigli comunali sono stati dedicati pressoché completamente all’argomento e altri molto probabilmente ne seguiranno. Sinceramente se ne poteva fare a meno.