Sono andati. Hanno ascoltato. Hanno parlato. E adesso tornano a casa consapevoli di aver fatto tutto quello che c’era da fare, tutto quello che il mondo del volontariato viterbese si merita. Viterbo ha presentato la sua candidatura a capitale europea per il volontariato, appunto, per gli anni 2016 o 2017.
Bruxelles, ieri sera, sede della rappresentanza permanente del Lussemburgo alla Commissione europea. E’ stato il presidente della consulta comunale del volontariato, Marco Ciorba, ad illustrare – parlando in francese per qualche minuto – il progetto viterbese, già raccontato più nel dettaglio nel corposo dossier prodotto grazie al contributo “dal basso”, di tutte le realtà locali del settore. Quel dossier già imitato (da Roma, per esempio) che ha convinto i vertici europei ad includere Viterbo tra le otto finaliste per la candidatura 2016 e le undici per il 2017.
Ciorba ha accennato alle storia della città (“anticamente etrusca, sede papale nel medioevo”) e poi ha citato alcuni punti chiave dell’azione della consulta, che esiste dal 1991 e che è finanziata dal Comune. Come progetto simbolo è stato scelto di portare all’attenzione della platea l’abbattimento delle barriere linguistiche negli uffici comunali, attraverso la collaborazione con l’unione italiana sordi. Un traguardo che Viterbo ha centrato in anticipo rispetto al resto d’Italia (che in materia non ha ancora una legge uniforme) ma in linea con gli standard europei. Riferimenti anche al festival del volontariato, che ogni anno in primavera coinvolge la città e che ormai è secondo in Italia soltanto a quello di Lucca.
Gli applausi del pubblico della sede di avenue de Cortenbergh hanno concluso l’intervento. Per conoscere quale città sarà scelta bisognerà aspettare l’annuncio del 5 dicembre prossimo, nella giornata mondiale del volontariato. Prima si erano svolti i lavori del convegno Helping hands, al quale sono intervenuti i maggiori esperti internazionali del volontariato. Con Ciorba, anche il consigliere delegato Paolo Moricoli, secondo di un terzetto che avrebbe dovuto avere anche la consigliera Antonella Sberna, fermata da impegni di lavoro: “Ma è come se fosse stata lì con noi”, hanno sottolineato Ciorba e Moricoli a dimostrazione dello spirito da sempre apolitico che anima queste iniziative.