Non c’è crisi per VisiTuscia che supera senza affanni la fase (critica) del settimo e si appresta a celebrare l’edizione numero 8, presentata dal presidente della Camera di Commercio di Viterbo Domenico Merlani, dal presidente del C.A.T. e project manager Vincenzo Peparello, in programma domani presso l’Hotel Salus Terme.
La VIII edizione di VisiTuscia si rivolge agli operatori dell’intermediazione organizzata nazionale ed estera, per presentare l’intero territorio viterbese e migliorare la conoscenza delle sue attrattive turistiche e dei suoi prodotti agroalimentari aumentando le performance di vendita. La novità di questa edizione è proprio l’attenzione al settore agroalimentare oltre a quello turistico. Al workshop si sono accreditati, infatti, oltre 30 buyers provenienti da diverse nazioni anche extraeuropee ed oltre 70 operatori professionali del turismo e dell’agroalimentare.
E proprio sull’enogastronomia si appunta maggiormente l’attenzione dell’edizione 2015, anche per dare un riferimento allo straordinario Expo che sta per chiudere i battenti. Un settore in forte e costante crescita, fatto da turisti disposti a spendere, che chiedono sempre il meglio (anche nell’accoglienza) e che, in Italia, hanno raggiunto la ragguardevole cifra di circa 5 milioni. Dal 2007 ad oggi, per questa iniziativa sono stati investiti circa 3oomila euro a dimostrazione che si tratta di un segmento in cui la Camera di Commercio (principale sostenitore) crede davvero: il risultato è che si sono instaurati importanti rapporti commerciali con Russia, Olanda e Germania.
Quest’anno, come detto sono una trentina gli operatori che si sono accreditati (i cosiddetti buyers, cioè i compratori), mentre un’ottantina sono gli operatori della Tuscia che proporranno i loro prodotti (i cosiddetti sellers, cioè i venditori). Al centro, ci sono il cibo e il vino di qualità: settori nei quali la Tuscia è in grado di offrire assolute eccellenze. La speranza e l’obietivo è di covogliare in questa terra una massa crescente di turisti ai quali offrire non solo piatti succulenti, ma anche è soprattutto bellezze artistiche e naturali. Che, per fortuna, non mancano.