In molti li hanno visti, tra sabato e domenica a piazza dei Caduti, al Sacrario. Ordinati, operosi, efficienti. Gli scout del gruppo Viterbo 1 della Fse, la federazione dello scoutismo europeo, di solito abituati a girare per boschi e campagne, si sono immersi per due giorni in un’atmosfera decisamente urbana. In pieno centro di Viterbo. A ridosso della fontana dei Caduti, di fronte alla ex chiesa degli Almadiani, hanno costruito il loro quadrato e innalzato il totem e le altre strutture, con legno e corde. C’era un’ottima ragione per scendere in città, visto che si festeggiava il 35esimo anno di attività.
Peccato che i ragazzi non avessero fatto i conti con l’imbecillità – e la mancanza di rispetto – di qualcuno. Quel qualcuno che, sabato sera, ha approfittato dell’oscurità per avvicinarsi al totem e rubare la bandiera italiana posizionata al centro, in mezzo alle altre due bandiere. “Un furto con destrezza”, si sarebbe scritto sulle vecchie cronache, magari aggiungendo “da parte dei soliti ignoti”. Già, perché nonostante l’immediato allarme degli scout di guardia (in molti erano già nelle tende), il ladruncolo è riuscito a far perdere le sue tracce nei vicoli e nelle stradine del quartiere. Immediata la chiamata alle forze dell’ordine. Per una questione di principio, certo, ma anche perché il vessillo serve per la cerimonia dell’alzabandiera, una delle più importanti (e simboliche) di questo movimento che poi è diventato per molti anche uno stile di vita. Del tricolore, però, nessuna traccia. E non è rimasto altro da fare che andare a prenderne un altro, per gli appuntamenti dell’indomani, domenica.
A denunciare questo episodio – che non è degno di essere derubricato a semplice “bravata”, visto che parliamo del furto di un simbolo, per il quale tante persone sono morte, dal Risorgimento alle guerre del Novecento – è stata la consigliera comunale Antonella Sberna, di Forza Italia. “Un gesto vile – ha detto Sberna, che è anche vicepresidente della consulta comunale del volontariato – Un furto che offende la qualità di un’iniziativa rivolta ai giovani e giovanissimi, e che ci fa riflettere sulla necessità di fare un serio esame di coscienza”. E magari a immaginare quale squallido personaggio abbia potuto partorire l’idea: se era una prova di coraggio, una scommessa tra amici, un gesto da ubriachi del sabato sera, be’, si consiglia di seguire un apposito percorso terapeutico. Uscirne (forse) è ancora possibile.
Tornano alla manifestazione, è stata la stessa Sberna a intervenire durante la cerimonia d’apertura, prima del fattaccio: “Seguo e conosco bene le attività che svolgete e apprezzo moltissimo i valori da cui originano. Formare le coscienze, fare attività di volontariato e ribadire i valori di solidarietà e di senso civico sono i pilastri basilari del vostro cammino di crescita. Mi complimento con voi, con i vostri educatori che si spendono senza risparmio per insegnarvi a crescere sani e forti e mi complimento con le vostre famiglie che vi affiancano e sostengono nel proseguire questo percorso. La città ha bisogno di voi, dei vostri valori e delle vostre braccia. Per questo auspico che possiate entrare all’interno della compagine delle associazioni che aderiscono alla consulta comunale del volontariato”.
Ah, per la cronaca. La manifestazione si è conclusa domenica sera. E i tanti passanti, nonché i visitatori della mostra Etruschi in 3D, hanno potuto osservare un’altra scena inconsueta per la città, ma non per gli scout: i ragazzi hanno ripulito la piazza che avevano occupato, ramazza in mano e tanto olio di gomito. Tu chiamali, se vuoi, esempi virtuosi.