Pista ciclabile intorno al lago di Bolsena. La realizzazione non è più un’utopia. Ma comunque, tra il dire e il fare, c’è parecchio da pedalare.
Se ne torna a parlare, su queste colonne, attraverso il parere tecnico di chi ha lanciato l’idea. Il consigliere regionale Riccardo Valentini si è preso carico della cosa. Il presidente Zingaretti pare sia bendisposto in proposito. Ora però tocca darsi una mossa. “La sto fortemente sponsorizzando – conferma lo stesso capogruppo Pd – e punto di passare dalla parole ai fatti. Innanzitutto si comincia con delle giornate finanziate dalla Pisana. Le iniziative dette ‘Pedalare sul lago’, che dovranno portare curiosità e primi avventori”.
Ok, ma da due ciclisti ad una pista bella e fatta troppo ci passa. “Certo – prosegue – e qui entrano in gioco i Comuni. Il progetto, che mira per logica ad ambizioni europee, dovrà essere collettivo. Esorto tutti gli amministratori a fare rete. La Regione poi farà da raccordo. Ma fondamentale è partire dal basso. Coinvolgendo magari anche associazioni e privati”.
Perfetto. Il sasso è stato gettato. Come si procede? “Abbiamo un secondo incontro in programma – aggiunge – se non la settimana che viene, al massimo la prossima. Parliamo di un’opera importante, è vero. Ma studiando bene l’area di intuisce che non servirà poi spendere chissà quanto”.
In che senso? Dieci anni fa Paolo Equitani, attuale sindaco di Bolsena ed ex consigliere provinciale, mise in ballo dieci milioni di euro. E non se ne fece comunque nulla. “È questo il punto – spiega lo stesso Valentini – non puntare alla richiesta faraonica, ma pensare ognuno al proprio. Se ogni Comune si sistema il suo spicchio, con una spesa sostenuta si può arrivare al dunque. Poi magari, a turismo avviato, si aggiungono o si correggono cose. In fin dei conti qualche lembo è solo da sistemare, altri da modificare. Il pezzo peggiore è Montefiascone-Bolsena. Dove però si può uscire un poco, e inserirsi su una parallela della Cassia”.
A proposito di Cassia, qualcuno si è lamentato che forse prima bisognerebbe riparare le strade provinciali e regionali. “Lo ammetto – confessa – su quelle siamo indietro. Saranno le future priorità, una volta sistemati i compiti che il Governo vuol dare alle Province. Strade e sanità, aspetti dove un poco pecchiamo”.
Ultimo quesito: la pista sarebbe molto bella, logico. Il concetto di rete snellirebbe la pratica. Chi ci ha già provato, come i comuni della Teverina o come quelli dell’Experience Etruria (che coinvolge addirittura tre regioni diverse) ha fatto bingo. Rimane però da mettere mano al Cobalb, vedi alla voce depuratori. “I soldi sono stanziati – chiude Valentini – rispetto al cronoprogramma siamo indietro, ma solo per cavilli burocratici. I lavori partiranno Presto, fine anno o poco dopo”.
Tutto pare pronto, pertanto. La ciclabile non è e non deve essere la solita utopia. E si spera che certe ruggini politiche non intralcino i lavori. Amministratori seri e determinati dovranno darsi una svegliata e cooperare senza badare a colori e appartenenze. L’occasione è ghiotta, del resto. E ben si sposa con un turismo (quello delle due ruote, ma anche quello dei camminanti) che sta vertiginosamente aumentando.