La crisi economico-finanziaria, nata dai mutui sub prime statunitensi nel 2008 e dilagata poi in tutta Europa, continua ad attanagliare larga parte dei piccoli e medi imprenditori italiani.
Nonostante, infatti, i primi timidi segnali di ripresa dell’economia nostrana (con il PIL del primo semestre che dopo molti anni raggiunge il segno positivo), risulta tuttavia ancora difficile poter affermare che si è usciti dalla recessione.
A soffrire maggiormente i perduranti effetti della crisi sono sopratutto i piccoli e medi imprenditori, cuore pulsante dell’economia reale italiana, e spesso padri di famiglie e generazioni dipendenti dal loro lavoro.
Effetto strettamente collegato della crisi di questi anni, infatti, è anche l’aumento, tanto brusco quanto tragico, della disoccupazione giovanile: tra il 2007 ed il 2014 si stima che il tasso di disoccupazione tra i giovani in Italia sia aumentato del 108%, raggiungendo picchi del 43% mai registrati precedentemente.
A fronte di ciò, la conseguenza principale della mancanza di lavoro tra i giovani purtroppo è semplice: questi ultimi sono sempre più costretti a dipendere economicamente dalla attività dei genitori, privi di una propria stabilità economica.
Eppure, anche per i genitori la situazione non è maggiormente florida: la produzione industriale degli ultimi dieci anni infatti è calata del ben 17%.
Come fare quindi per proseguire la propria attività economica?
Dinanzi a simili difficoltà, gli imprenditori italiani non si sono persi d’animo e nell’ultimo periodo hanno escogitato diversi strategie di mercato per continuare a vendere ed essere competitivi.
Sempre più piccole e medie imprese, ad esempio, stanno cercando di superare la crisi abbandonando la vecchia e tradizionale modalità di vendita, specializzandosi invece nella vendita su Internet e all’estero.
In tal modo esse sono in grado di modernizzarsi, stare al passo con i tempi, ma soprattutto aumentare il proprio bacino di clientela, orientandosi su quelle località geografiche di mercato in cui si registra maggiore richiesta.
I prodotti oggetto di vendita sono i più disparati, dai prodotti alimentari tipici italiani (ricercati in tutto il mondo) ai prodotti biologici, fino alle bevande alcoliche, analcoliche e gassate.
Si tratta di un’evoluzione sostanziale del modus di gestione delle aziende, delle loro specialità e competenze, capace indubbiamente di rilanciare le vendite degli ultimi anni e portare un minimo di fiducia in più negli operatori economici del settore.
Certo, alcuni imprenditori tradizionali, magari depositari di un’attività economica ereditata dai loro padri e nonni, soltanto qualche anno indietro difficilmente avrebbero pensato di finire col vendere su internet il proprio vino o altri prodotti frutto della propria terra.
Ma in fin dei conti il sistema economico cambia e l’innovazione, spesso, può esserne la giusta chiave di lettura.
Piccolo e medio artigianato italiano nel web
Sempre più imprese si stanno spostando su internet. E conviene
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