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Piccioni, attenti: qui non siete più al sicuro

L'ordinanza del Comune per contrastare l'invasione: no cibo, più reti e mezzi di contrasto

Un piccione sul tetto (che scotta?)

Un piccione sul tetto (che scotta?)

Se solo i piccioni sapessero leggere (e non è escluso che lo sappiano fare, anche meglio di certi esseri umani), scorrendo l’ordinanza comunale numero 91, del 17 ottobre, se la farebbero addosso. Più di quanto non ne facciano già ora. Perché questa non è un’ordinanza: è una dichiarazione di guerra, seppure una guerra senz’armi (sennò chi li sente gli ecologisti?). Già, Palazzo dei priori mette nel mirino (metaforico) questi simpatici pennuti – specie columba livia, variante domestica – che però per la città di Viterbo, intra et extra moenia, e per i suoi abitanti, sono un problema.

“Intanto perché sono tantissimi – spiega Andrea Amici, professore del Dafne, il dipartimento di scienze agricole e forestali dell’università della Tuscia – Il censimento dice tra i 4 e 5 mila uccelli per chilometro quadrato, contro i 300 ritenuta quantità accettabile da parte del ministero. Questo perché Viterbo è una città antica all’interno delle mura, con anfratti, fontane eccetera, e perché fuori è circondata da campi agricoli. A ciò va aggiunto il malcostume di quei cittadini che continuano a dar loro da mangiare, una specie di gattare insomma”. Per gatti con le ali.

Dunque, visto che pulire il guano dei piccioni costa (fa parte del contestato appalto a Viterbo Ambiente) e visto che i piccioni trasmettono malattie di animali e di umani, meglio darci un taglio. Ma senza utilizzare metodi drastici, almeno per ora, giacché di imbracciare le doppiette ancora non se ne parla, anche perché questa specie è protetta dall’apposito piano provinciale. “Piuttosto – dice l’assessore Andrea Vannini, autore dell’ordinanza, la prima nel suo genere a Viterbo – ci concentreremo su una serie di interventi passivi che, tutt’insieme, dovrebbero contribuire ad abbassare la popolazione dei volatili sul medio-lungo periodo. Questo atto è un primo passo”. Che impegna i cittadini a non dare da mangiare ai piccioni (“don’t feed the pigeons“, come dicono i cartelli dei fumetti), naturalmente, ma anche a risanare e ripulire tutti quegli anfratti dove gli uccelli vivono e nidificano. E ancora: piazzare delle reti nei luoghi strategici (“Costano poco – dice Vannini – e non è così scandaloso usarle, visto che anche l’Opéra di Parigi è protetta dalle maglie”), proteggere i davanzali e i balconi anche con dispositivi chimici e acustici, ripulire tutti gli spazi dal guano per mantenere i livelli minimi d’igiene. E anche gli interventi di restauro, o la costruzione dei nuovi edifici, dovrà tener conto di queste misure protettive.

Il professor Andrea Amici e l'assessore Andrea Vannini

Il professor Andrea Amici e l’assessore Andrea Vannini

Vannini auspica la più ampia collaborazione dei viterbesi: “Perché soltanto un’azione congiunta e coerente può portare a dei primi risultati – dice – Di certo non manderemo subito la polizia locale a fare le multe, lasceremo un po’ di tolleranza, almeno nei primi tempi. Ma visto che riceviamo tante lamentele da parte degli stessi cittadini, credo sia opportuno che tutti si diano da fare. Con l’obiettivo mio personale di creare presto un punto di ascolto dove tutti potranno rivolgersi per avere gratuitamente consigli”. In futuro si vedrà poi come assestare il colpo di grazia alla popolazione dei piccioni: utilizzando per esempio la falconeria (“Già presente in città, personalmente ho visto una poiana – dice Amici – ma comunque sarebbe un palliativo, perché i rapaci allontanano soltanto temporaneamente gli uccelli, non li eradica”), o ad altri metodi, tipo la sterilizzazione. Viterbo città, tra l’altro, si presta maggiormente a queste azioni di contrasto, visto che qui vive soltanto la specie “domestica”, al contrario di alcune zone della provincia (l’isola Bisentina, per esempio, o le Forre di Corchiano) dove è presente anche quella “selvatica”, protetta dalle leggi.

Piccioni sul cornicione

Piccioni sul cornicione

Comunque, Molto dipenderà dai risultati della fase uno. Con un messaggio sottinteso: aiutateci a combattere i piccioni, prima che conquistino definitamente il potere e si sostituiscano al leone, e scacuzzino sulla palma, simboli della città.

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